Lotta all’amianto: in tre giorni sequestrate 70 tonnellate di fibra-killer

Taranto e Rimini – hanno portato, da venerdì ad oggi, alla scoperta di diversi capannoni industriali parzialmente in disuso “carichi” della sostanza letale

Fonte Inail Due operazioni della Guardia di Finanza – rispettivamente a Taranto e Rimini – hanno portato, da venerdì ad oggi, alla scoperta di diversi capannoni industriali parzialmente in disuso “carichi” della sostanza letale

TARANTO – Al Nord come al Sud, l’impegno per la bonifica dei siti contaminati dall’amianto sembra non avere fine.

Soltanto negli ultimi tre giorni sono state 70 le tonnellate della fibra-killer “scovate” dalle forze dell’ordine. Oggi, tre capannoni industriali in disuso, contenenti oltre 40 tonnellate della sostanza letale, sono stati sequestrati da militari della Guardia di Finanza di Martina Franca a Massafra, in provincia di Taranto.

I sigilli sono stati messi a due aree per una estensione complessiva di 2.200 metri quadrati, all’interno delle quali erano situati gli edifici che saltuariamente venivano adibiti alla custodia dei carri allegorici nel periodo del Carnevale.

Le Fiamme Gialle hanno accertato che le tre strutture – con coperture costituite da lastre ondulate di cemento-amianto (eternit) – lesionate e in stato di disgregazione, versavano in uno stato di totale abbandono, in condizioni di alterazione e degrado chimico-fisico, dovuto all’azione degli agenti atmosferici, con grave pericolo dunque per l’incolumità e la salute pubblica. Due persone sono state, così, denunciate all’autorità giudiziaria per violazioni al Testo Unico in materia ambientale sia alla legge 257 del 1992, per non aver provveduto alla bonifica e ala rimozione dei rifiuti speciali pericolosi.

Soltanto venerdì scorso sempre la Guardia di Finanza aveva condotto un’operazione similare, a Rimini. Quindicimila metri quadri di coperture di eternit – per 30 tonnellate complessive di materiale – sono state avvistate da un elicottero dei militari in un grosso complesso industriale (150 mila mq), l’ex pastificio Ghigi, nella periferia della città, sulla via consolare che porta a San Marino.

Dopo un’ispezione con i tecnici dell’Ausl, il materiale e’ stato sequestrato. L’eternit era sparso all’interno di capannoni. All’esterno, poi, i finanzieri hanno trovato altri rifiuti pericolosi, come ammassi di lama termica, vecchi elettrodomestici e accumulatori per auto. Il responsabile della società proprietaria dell’area è stato denunciato per disastro innominato, getto pericoloso di cose e deposito incontrollato di rifiuti.

(Red)

Fonte: INAIL

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