Il rapporto MALPROF 2017-2018 rappresenta la decima edizione di una pubblicazione INAIL ormai standardizzata, risultato di un’attività di ricerca e di monitoraggio che coinvolge ad oggi 17 Regioni.
La rilevazione delle malattie professionali secondo il modello MALPROF si basa su un flusso dati che dai servizi di Prevenzione delle ASL pervengono ad INAIL Ricerca per poter costituire una base dati utile sia al monitoraggio delle patologie professionali nel territorio nazionale, sia nell’indicare le informazioni utili ai fini prevenzionali definendo le possibili correlazioni o “nessi di causa” tra l’attività lavorativa svolta (in termini di settori di attività economica e di professione lavorativa) e la patologia professionale.
MALPROF 2017 – 2018
IL DECIMO RAPPORTO INAIL – REGIONI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI
PRESENTAZIONE
Il contesto socio-occupazionale attuale è in costante mutazione rispetto al passato: si osserva una sempre maggiore terziarizzazione, una forte instabilità e precarietà del lavoro, un invecchiamento della popolazione lavorativa con specifiche esigenze di salute e sicurezza. Dall’analisi dei dati statistici su infortuni, malattie professionali e assetto produttivo italiano, si identificano i fattori di rischio e i determinanti sui quali agire e programmare gli interventi di prevenzione.
Nella strategia europea 2014-2020 si evidenziavano le sfide fondamentali, ancora attuali, che sono comuni a tutta l’UE e che richiedono iniziative mirate. La strategia individuava 3 sfide fondamentali:
– migliorare l’attuazione delle disposizioni di legge, rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci;
– migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi noti ed emergenti;
– far fronte al cambiamento demografico.
Dunque, il tema delle conoscenze sulle malattie di origine lavorativa è centrale nella strategia europea e trova riscontro nel contesto normativo italiano. Il d.lgs. 81/2008 definisce infatti un assetto istituzionale in cui il livello centrale ha il compito di elaborare le politiche e le strategie nazionali per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, fornendo supporto e indirizzi per le attività di prevenzione svolte a livello locale.
Lo stesso Piano nazionale della prevenzione (Pnp), adottato con intesa in conferenza Stato-Regioni, richiama la necessità strategica di agire sul sistema degli attori coinvolti nelle politiche di prevenzione della salute e sicurezza sul luogo di lavoro, con l’obiettivo di sviluppare azioni volte, tra le altre, a perfezionare i sistemi e gli strumenti di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro attraverso l’utilizzo dei sistemi di sorveglianza già attivi, tra cui Malprof. Questo al fine di programmare gli interventi di prevenzione e promozione della salute alla luce delle evidenze epidemiologiche e delle peculiarità settoriali e territoriali.
A livello regionale e locale, infine, è necessario consolidare e strutturare più capillarmente i piani di prevenzione tematici previsti dal Pnp per le malattie professionali (il Piano nazionale patologie da sovraccarico biomeccanico, il Piano nazionale stress lavoro correlato e il Piano nazionale cancerogeni occupazionali e tumori professionali), secondo un approccio proattivo dei Servizi Asl deputati alla tutela della salute e sicurezza del lavoratore, ossia orientato all’assistenza e supporto alle imprese, soprattutto le piccole e medie, da parte delle Istituzioni.
Fonte: INAIL