La Commissione europea ha riconosciuto che partecipare a un progetto finanziato dallUE è troppo complicato e ha proposto nuove norme per semplificare la richiesta e la gestione dei finanziamenti.
Il piano prevede lintroduzione di nuovi sistemi informatici, la semplificazione delle procedure amministrative, unapplicazione più coerente delle regole e una tempestiva pubblicazione degli inviti a presentare proposte. Un gruppo di esperti sarà incaricato di verificare se le nuove regole migliorino effettivamente la situazione.
Cambiamenti più radicali sono prospettati in una proposta distinta per cambiare il modo in cui lUE assegna tutti i finanziamenti, non solo quelli per la ricerca. Secondo le nuove norme, non sarà più necessario specificare ogni singola voce di spesa e la contabilità diverrà più simile a quella in uso negli Stati membri.
Nella nuova strategia economica decennale dellUE si sottolinea limportanza della ricerca per luscita dalla recessione e la crescita a lungo termine. Uno degli obiettivi è portare la spesa per la ricerca al 3% del PIL europeo per attrarre ricercatori di punta e imprese innovative.
Da parte sua lUE ha destinato alla ricerca 50,5 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. Questa somma non comprende la ricerca nucleare, per cui vi è una dotazione specifica di 2,7 miliardi di euro per il 2007-11.
Le regole attuali sono così complicate da dissuadere molti ricercatori, specie quelli che lavorano per le piccole imprese: le modifiche proposte riguardano quindi soprattutto loro.
La Commissario europea per la Ricerca, Màire Geoghegan-Quinn stà preparando raccomandazioni su come conseguire lobiettivo del 3%, da presentare ad un vertice in autunno. Vi saranno affrontate le grandi sfide di oggi, come i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare e linvecchiamento della popolazione.
Per saperne di più sulla ricerca nellUnione europea andare sul sito http://cordis.europa.eu
(LG-FF)