La diagnosi della Presidente del CdR è chiara: Gli enti territoriali sono stati coinvolti soltanto nella fase preliminare e in modo non sistematico nella preparazione dei programmi nazionali.
Già la prima analisi della crescita pubblicata dalla commissione europea ha rivelato lesistenza di un fossato fra le ambizioni della nuova strategia e le prime idee presentate dagli Stati membri nelle loro bozze di programmi nazionali di riforma. La situazione non è cambiata, e i progetti non sono allaltezza delle ambizioni, così Mercedes Bresso in occasione di un convegno sul dialogo territoriale tenutosi il 22 febbraio a Bruxelles.
In Europa si legge ancora nel Comunicato del Comitato delle Regioni, gli enti territoriali iniettano circa 2.000 miliardi di euro lanno nel tessuto economico regionale, ma questo fattore di crescita non è coordinato con lazione delle autorità nazionali. Lo denuncia la Presidente del CdR, che afferma: Certo, lUE ha realizzato un coordinamento delle politiche macroeconomiche per ridurre il deficit e investire nei settori di crescita, ma cè una condizione indispensabile per la riuscita di queste politiche: una vera collaborazione fra tutti i soggetti interessati, con obiettivi comuni e impegni reciproci.
Mercedes Bresso invita a formalizzare la collaborazione fra i governi degli Stati membri e le loro regioni e i loro comuni per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020. Noi vogliamo il successo della strategia Europa 2020, e ne siamo collettivamente responsabili, ha insistito, ma occorre che ci siano dati i mezzi: i governi nazionali, le regioni, i comuni e gli altri enti pubblici devono impegnarsi ufficialmente a perseguire obiettivi condivisi, sottoscrivendo quelli che chiamano Patti territoriali.
(LG-FF)