Migliorare la protezione dei dati personali dei lavoratori nell’ UE

La Commissione ha proposto un nuovo quadro alle parti sociali

Secondo Anna Diamantopoulou, Commissaria europea responsabile dell’ occupazione e degli affari sociali, ” l’ Unione europea sente il bisogno di regole più chiare e più semplici in materia di protezione dei dati personali dei lavoratori, che tengano meglio in considerazione la relazione datore di lavoro/lavoratore. Un quadro chiaro e semplice costituito da principi e da regole applicabili in tutta l’ Unione europea sarà benefico sia per i lavoratori, sia per le imprese”. E’ partendo da queste valutazioni che il 31 ottobre 2002 la Commissione europea ha lanciato una seconda fase di consultazione formale delle parti sociali su un’ iniziativa tendente a migliorare la protezione dei dati personali dei lavoratori in tutta l’ Unione europea. Come indicato nel documento che riportiamo nel link, la Commissione propone alle organizzazioni europee di parti sociali ( fra cui UNICE, ETUC, UEAPME, CEC ed Eurocadres ) un insieme di principi e di regole sul trattamento dei dati personali sul lavoro al fine di fornire un orientamento chiaro e completo ai datori di lavoro e ai lavoratori per quanto riguarda i loro diritti e obblighi in questo settore. La decisione della Commissione copre una serie di domande specifiche collegate alla protezione dei dati sul luogo di lavoro che sono state poste per la prima volta nell’ agosto 2001 al momento della prima consultazione della Commissione con le parti e che comprendono il trattamento delle informazioni delicate, quali quelle relative alla salute, ai test relativi al consumo di droghe e ai test genetici, nonché alla sorveglianza della posta elettronica e dell’ utilizzo di Internet da parte dei lavoratori. In seguito a questa consultazione organizzata dalla Commissione, le parti sociali dispongono già fin da ora di un periodo indicativo di sei settimane per formulare osservazioni sulle proposte della Commissione stessa, o eventualmente per decidere di occuparsi direttamente della questione, indipendentemente dalla Commissione, al fine di prendere la loro propria iniziativa su scala europea nel settore.

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