Min-Salute: aggiornamento su andamento Epatite A in Italia

Epidemia da epatite A, diminuisce il numero dei casi a partire da novembre 2013.

Epidemia da epatite A, diminuisce il numero dei casi a partire da novembre 2013.

I dati delle notifiche pervenute al Ministero della salute, integrati con i dati del Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) dell’Istituto superiore di sanità (ISS), aggiornato al 28 febbraio 2014, mostrano una riduzione del numero dei casi a partire da novembre 2013.

Tale flessione va considerata con cautela, in quanto il numero di casi negli ultimi mesi è comunque superiore a quello rilevato nello stesso periodo dei due anni precedenti.

Sono tuttora in corso le valutazioni relative ai primi mesi del 2014, che necessitano un attento monitoraggio, considerato il lungo periodo di incubazione della malattia.

In totale sono stati notificati 1.463 casi di Epatite A dal 1° gennaio 2013 al 28 febbraio 2014.

Il Laboratorio di Riferimento del reparto Epatiti Virali dell’ISS ha eseguito le indagini di tipizzazione del virus dell’epatite A (HAV) mediante sequenziamento da campioni clinici di casi di epatite A ed ha effettuato l’analisi delle sequenze, incluse quelle inviate dai Laboratori regionali.

Tutte le sequenze virali italiane disponibili, in totale 367, sono state sottoposte a confronto con la sequenza di riferimento “outbreak” e con altri ceppi di riferimento corrispondenti ai diversi genotipi di HAV (IA, IB, IIA, IIB, IIIA, IIIB).

Si può concludere che il 67.3% dei casi (247/367) presenta la sequenza virale “outbreak” (genotipo IA con sequenza KF182323) o una sequenza altamente correlata. La sequenza da frutti di bosco surgelati ottenuta dall’IZSLER, identica a quella dei casi, suggerisce fortemente che tale alimento possa essere una fonte comune di infezione. Nel rimanente 32.7% dei casi (120/367) si osserva la presenza di ceppi non correlati alla sequenza “outbreak”, di genotipo IA (24.5%), IB (7.9%) ed 1 solo caso di genotipo IIIA.

È necessario ricordare che, sebbene tutti i lotti di frutti di bosco surgelati risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato, non si esclude l’eventualità che altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta possano essere presenti sul mercato.

Il Ministero della salute raccomanda, quindi, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (portandoli a 100°C) per almeno 2 minuti.

Quindi: utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate;
non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.);
lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.

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