Ministero Ambiente: Galletti propone una nuova legge contro lo spreco alimentare

Audizione del ministro dell’Ambiente in Commissione Affari Sociali della Camera: semplificazioni già in Stabilità, incoraggiare donazione invenduto.

Nell’audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera, il ministro dell’Ambiente Gian luca Galletti ha evidenziato che “secondo i dati della FAO, 1/3 del cibo del mondo finisce sprecato. Parliamo di 1,3 miliardi di tonnellate. Uno spreco intollerabile, a fronte di un miliardo di persone che soffre la carenza alimentare e di 1, 4 miliardi di persone obese o in sovrappeso.
La ricaduta ambientale dello spreco è altrettanto pesante: ogni anno nel mondo 250 mila miliardi di litri d’acqua e 1,4 miliardi di ettari di suolo vengono utilizzati per produrre cibo che poi viene sprecato. Si pensi inoltre, mentre ci avviciniamo alla decisiva conferenza Cop21 sui cambiamenti climatici di Parigi, che solo in Italia emettiamo 13 milioni di tonnellate di Co2 per produrre cibo che non mangeremo. Cibo che quindi diventerà rifiuto e che come tale graverà sui costi dello smaltimento.

Combattere lo spreco alimentare è importante anche per contenere l’impatto sulla biodiversità che la produzione massiva di alimenti ha a livello globale: gli effetti negativi dell’espansione agricola e delle coltivazioni estensive è tale sulla frammentazione degli habitat e sulla perdita di biodiversità che appare veramente inconcepibile che una parte rilevante di quanto prodotto vada addirittura sprecato.

Il consumo di suolo, di acqua e di biodiversità rappresentano enormi costi per la società. Il costo economico mondiale diretto di spreco di alimenti di agricoltura prodotti, sulla base di prezzi alla produzione solo, è di circa 750 miliardi di dollari, equivalente al PIL della Svizzera.

Siamo di fronte agli effetti di un modello economico, quello lineare, che sta mostrando ogni giorno di più la sua insostenibilità a livello economico, cosi come a livello ambientale.
In Italia ogni anno produciamo circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari. Tra settore primario, trasformazione, distribuzione, ristorazione e consumo gettiamo via 5,1 milioni di tonnellate di cibo.
Il costo economico è spaventoso: parliamo di 12,6 miliardi di euro l’anno, una cifra enorme se contrapposta al milione e mezzo di famiglie che oggi sono situazione di povertà assoluta nel nostro Paese.

Il ministero dell’Ambiente lavora con grande determinazione su questo tema, in stretto raccordo con gli altri ministeri, con tutte le istituzioni competenti e con il mondo delle realtà sociali impegnate su questo tema.

Oggi una delle più urgenti necessità è quella di intervenire sul tema degli invenduti. Il paradosso evidente che voglio porre alla vostra attenzione è quello dei supermercati, dove è più conveniente gettare via le eccedenze, piuttosto che darle ad enti che operano a fianco di chi ha più bisogno. C’è allora l’assoluta necessità di incoraggiare la donazione dei cibi invenduti ma ancora commestibili a enti di beneficenza e persone in difficoltà. Dobbiamo farlo attraverso un percorso di semplificazione e armonizzazione del quadro di riferimento normativo procedurale, fiscale, sanitario.
In questa direzione va l’intervento previsto nella Legge di Stabilità che predispone semplificazioni procedurali per la cessione gratuita di prodotti alimentari invenduti.”

In chiusura ha poi aggiunto che “assistiamo oggi a grandi territori che si stanno spopolando per la desertificazione, alle migrazioni umane dovute anche alla carenza di cibo. Credo che la sfida per una umanità migliore e per un mondo più giusto passi anche dalla capacità di una più oculata gestione del cibo, evitando gli sprechi e garantire a tutti il necessario per vivere.
E credo che non ci sia miglior modo per onorare il grande lavoro di Expo di giungere, come Italia, a una nuova legge per il contrasto allo spreco alimentare nei primi mesi del 2016. “

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