Parlamento Europeo, nuovi limiti nazionali per gli agenti inquinanti

Qualità dell’aria: il Parlamento ha approvato la proposta della Commissione UE per fissare limiti nazionali più elevati per le emissioni dei sei principali agenti inquinanti, inclusi il diossido di zolfo, il particolato e gli ossidi di azoto.

Secondo la relatrice Julie Girling (ECR, UK) “l’inquinamento ambientale impone costi umani ed economici enormi. Inoltre, danneggia l’ambiente naturale, attraverso eutrofizzazione e deposizioni acide e non si blocca alle frontiere degli Stati membri dell’UE”. La sua relazione è stata approvata per alzata di mano.

“Tutti i livelli di governance negli Stati membri trarranno vantaggio da questa legislazione, comprese le autorità regionali e sub-regionali che si sono impegnate a fondo nel processo. Vi è una vera richiesta di aumentare l’azione”, ha proseguito la relatrice.

“La mia relazione chiede alla Commissione di assicurare che la procedura per testare le emissioni generate dalla guida in condizioni reali sia concordata il prima possibile. Siamo d’accordo tutti sulla necessità urgente di occuparsi del diossido di zolfo. Le persone, dopo le recenti rivelazioni sull’industria automobilistica, chiedono che sia fatto qualcosa a riguardo”.

I deputati hanno approvato nuovi limiti nazionali alle emissioni (NEC) per biossido di zolfo (SO2), ossidi d’azoto (NOx), composti organici non metanici (COVNM), metano (CH4), ammoniaca (NH3) e particolato (fino a PM 2.5 micrometri) da raggiungere, come proposto dalla Commissione, entro il 2020 e il 2030.
Inoltre, i deputati chiedono che le nuove regole concorrano anche a ridurre le emissioni di mercurio (HG) nell’UE.

Per assicurare una progressione verso gli obiettivi prefissati per il 2030, i deputati suggeriscono di aggiungere obiettivi di medio termine sulle emissioni per il 2025, che sarebbero vincolanti per tutti gli agenti inquinanti, ad eccezione del metano.

I deputati hanno inoltre votato per rimuovere la proposta della Commissione riguardante la possibilità per gli Stati membri di compensare le riduzioni di ossidi d’azoto, biossido di zolfo e particolato dalle navigazioni internazionali.

Per i deputati, invece, la Commissione dovrebbe prendere in considerazione misure che permettano la riduzione delle emissioni della navigazione internazionale, in particolare nelle acque territoriali e nelle zone economiche esclusive degli Stati membri, e, se appropriato, presentare una proposta legislativa a tal fine.

Il Parlamento avvierà ora i negoziati con il Consiglio dei Ministri al fine di raggiungere un accordo in prima lettura.

Nel 2010 l’inquinamento atmosferico ha causato più di 400.000 decessi prematuri negli Stati Uniti e oltre il 62% del territorio UE era esposto all’eutrofizzazione, compreso il 71% degli ecosistemi di Natura 2000. I suoi costi esterni totali variano dai 330 ai 940 miliardi di euro l’anno, incluso il danno economico diretto pari a 15 miliardi di euro per i giorni di lavoro persi, 4 miliardi di euro per i costi della sanità, 3 miliardi di euro per la perdita di resa delle colture e 1 miliardo di euro per i danni agli edifici (dati forniti dalla Commissione europea).

Il mancato rispetto degli standard vigenti per la qualità dell’aria e i nuovi obblighi internazionali dell’UE nel quadro del protocollo di Göteborg impediscono una migliore protezione dei cittadini comunitari e del loro ambiente. Le aree non conformi agli standard PM10 e NO2 sono, rispettivamente, il 32% e il 24% del territorio dell’UE e 40 milioni di cittadini sono tuttora esposti a livelli di PM10 superiori ai valori limite dell’UE.

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