Ministero della salute, anche quest’anno il piano operativo per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore è modulato in relazione all’epidemia di COVID-19

Pubblicato, a cura del Ministero della salute – DEP Lazio, il programma annuale “Piano operativo nazionale per la previsione e la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute”. Il piano attività estate 2021 è modulato, come nel 2020, in relazione all’epidemia di COVID-19.

“Piano operativo nazionale per la previsione e la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute”
Piano attività estate 2021 in relazione all’epidemia COVID-19

Edizione 2021 a cura del Ministero della salute – DEP Lazio

Come nel 2020, la pianificazione delle attività di prevenzione per contrastare gli effetti del caldo è particolarmente rilevante in relazione all’epidemia COVID-19 e alla sua evoluzione nei prossimi mesi e dovrà tener conto dei sottogruppi di popolazione vulnerabili sia al caldo che all’infezione virale.

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è necessario essere preparati in previsione delle ondate di caldo sempre più frequenti durante la stagione estiva. Secondo i modelli di previsione a medio termine l’estate 2021 potrebbe essere particolarmente calda ed il Servizio Sanitario dovrà essere preparato ad affrontare possibili emergenze sanitarie.
Come nel 2020, la pianificazione delle attività di prevenzione per contrastare gli effetti del caldo è particolarmente rilevante in relazione all’epidemia COVID-19 e alla sua evoluzione nei prossimi mesi e dovrà tener conto dei sottogruppi di popolazione vulnerabili sia al caldo che all’infezione virale.
In situazioni di elevato rischio climatico o in relazione all’evolversi dell’epidemia è opportuno intensificare la sorveglianza socio-sanitaria (ad esempio attraverso servizi di teleassistenza) rivolta ai sottogruppi a maggior rischio per prevenire eventuali peggioramenti delle condizioni di salute.
Con oltre 3 milioni e mezzo di Italiani guariti dal COVID-19, sempre maggiori evidenze indicano che il superamento della fase acuta della malattia non necessariamente si traduce in una guarigione completa, ma esiste la possibilità di manifestare una sindrome cronica (long-term COVID-19) caratterizzata, anche a distanza di mesi dall’infezione, da sintomi quali difficoltà di respiro e tosse o altri disturbi come palpitazioni, debolezza, febbre, disturbi del sonno, vertigini, delirium (nelle persone anziane), difficoltà di concentrazione, disturbi gastrointestinali, ansia e depressione.
Alcuni recenti casi studio suggeriscono una minore tolleranza al caldo di questi pazienti che potrebbero andare incontro ad un maggior rischio di subire gli effetti del caldo.
Si sottolinea quindi l’importanza di attivare, nei piani locali di risposta al caldo, interventi di sorveglianza socio-sanitaria mirati ai sottogruppi di popolazione più vulnerabili in particolare durante i periodi in cui sono previste condizioni climatiche a rischio.

Fonte: Ministero della salute

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