Misurazione del rumore nei plessi scolastici, uno studio condotto nell’ambito del progetto Life Gioconda

Uno studio condotto nell’ambito del progetto Life Gioconda individua le principali fonti di rumore nelle scuole e i possibili ambiti di intervento per ottenere un miglioramento dell’acustica e delle attività svolte al loro interno.

Lo studio-indagine nell’ambito del progetto Life Gioconda ha coinvolto i ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni distribuiti in quattro aree lungo il territorio nazionale al fine di comprendere le diverse caratteristiche sociali ed economiche necessarie per ottenere poi risultati per la costruzione di uno strumento versatile utilizzabile in più realtà. Le Aree interessate sono state quelle di Napoli, Taranto, Ravenna ed alcuni Comuni del Valdarno inferiore.

Lo studio-indagine è stato svolto in collaborazione tra autorità locali (Comuni ASL), ARPA regionali (Emilia Romagna e Puglia) ed istituzioni scientifiche (Istituto di fisiologia clinica del CNR) nell’ambito del progetto Gioconda ricompreso all’interno dell’iniziativa europea LIFE 2014-2016.

Per attuare l’indagine sono stati somministrati a 521 ragazzi ricompresi in 28 classi e distribuiti su 8 scuole di quattro città italiane, dei questionari per misurare la percezione della qualità dell’ambiente nella città di appartenenza, la qualità dell’ambiente vicino alla loro scuola in relazione all’inquinamento atmosferico ed acustico, le cause dell’inquinamento dell’aria e da rumore e la percezione del rischio ad esso correlate.

L’indagine ha mostrato che la maggior parte dei rumori che interessano i plessi scolastici sono quelli causati o da vicini siti industriali o dal traffico veicolare. Inoltre anche le strutture che ospitano i luoghi dell’insegnamento sono risultate deficitarie dal punto di vista acustico. Le maggiori cause sono da ricercarsi nelle superfici esterne non riverberanti od in grado di assorbire e disperdere i rumori, in una non adeguata acustica delle aule e la mancanza di infissi in grado di diminuire il propagarsi dei rumori.

Già precedenti studi ed indagini sull’argomento avevano mostrato una stretta correlazione tra il fastidio percepito dai ragazzi a causa dei rumori e le loro capacità di comprensione, nell’uso dell’attenzione, della memoria e delle abilità matematiche. Il caso studio in questione ha confermato l’esistenza di una correlazione tra il fastidio percepito dagli scolari delle scuole oggetto dell’indagine e le misure del rumore fuori e dentro le aule.

I grafici, le tabelle e gli indici confermano l’esistenza del problema derivante dall’interferenza del rumore nei processi di apprendimento ma vuole fornire al tempo stesso un protocollo per svolgere monitoraggi ambientali utili ad insegnanti ed amministratori per apportare modifiche od interventi di prevenzione nei loro ambiti di competenza.

Nel caso in cui il protocollo testato abbia dato evidenza delle correlazioni sopra descritte si auspica l’attivazione di interventi, al fine di risolvere o limitare il problema, attraverso l’insonorizzazione delle strutture scolastiche, la limitazione del traffico nelle vie adiacenti specialmente nelle ore più critiche, se non ripensare a nuovi plessi scolastici collocati lontano dai siti oggetto di lavorazioni industriali.

Fonte: ARPAT

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