Molfetta: Padre e figlio morti per lavoro in spazi confinati

Morti nel tombino di una azienda per salvare l’altro fratello

“Con mio padre e mio fratello dovevo pulire la cisterna interrata.

Ho sollevato il coperchio del tombino che, credo di ricordare, mi è caduto nel pozzo.

Ricordo solo di aver tentato di recuperarlo e di aver battuto la testa contro qualcosa”.

Sono le parole del giovane operaio, 21 anni, sopravvissuto all’incidente nel quale per salvarlo hanno perso la vita il padre e il fratello.

La procura di Trani ha aperto un’indagine per omicidio colposo, e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia, ha voluto esprimire la sua commossa partecipazione al dolore della famiglia.

Il Capo dello Stato, di fronte al ripetersi di incidenti mortali sul lavoro, ha rinnovato l’appello a che vengano adottate, in ogni circostanza e con il massimo scrupolo, tutte le misure di sicurezza a tutela della vita dei lavoratori impegnati nelle rischiose operazioni di manutenzione.

I due operai sono morti mentre erano al lavoro in una azienda di prodotti ittici alla periferia di Molfetta, non lontano dal luogo della tragedia del Truck center, quando il 3 marzo del 2008 il titolare dell’azienda e quattro operai sono rimasti asfissiati dalle esalazioni provenienti da una cisterna che stavano lavando

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