Montreal: raggiunto un accordo per il dopo Kyoto

si è chiusa il 10 dicembre scorso, ha raggiunto un obiettivo importante: i 157 Paesi che hanno firmato il Protocollo di Kyoto cominceranno i negoziati per ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra anche dopo il 2012. La decisione raggiunta all’alba di sabato 10 dicembre 2005.Isolato l’ostruzionismo dell’amministrazione Bush.

Come hanno affermato nei loro siti web Legambiente e WWF, presenti ai lavoro della Conferenza mondiale sul clima che si è chiusa sabato 10 dicembre a Montreal in Canadà, “va avanti la coalizione dei volenterosi”. Infatti il Protocollo di Kyoto andrà avanti anche dopo il 2012 con ulteriori obiettivi di riduzione delle emissioni: i 157 paesi che hanno sottoscritto il Protocollo inizieranno i negoziati, a partire dal prossimo anno, per andare oltre Kyoto e abbattere una quantità maggiore di gas ad effetto serra a partire dal 2012.
La comunità internazionale ha così deciso di andare avanti lungo la strada per la soluzione dei problemi ambientali comuni, con gli Stati Uniti ma anche senza gli Stati Uniti dell’amministrazione Bush.
Washington, che non vedeva di buon occhio l’apertura di questi nuovi negoziati multilaterali, ha deciso di partecipare, ma ha deciso di partecipare ai colloqui sulle misure da prendere a lungo termine purchè non siano vincolanti; in sostanza ha rifiutato qualsiasi impegno al taglio delle emissioni. Gli Stati Uniti, così, non hanno ufficialmente abbandonato il tavolo delle trattative, ma sono usciti di fatto isolati dalla XI Conferenza delle Parti che hanno sottoscritto la Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti del Clima Globale. Anche India e Cina, oltre che tutti i paesi OCSE, parteciperanno al nuovo processo, sia pure con molta prudenza e una certa ambiguità. India e Cina sostengono che, per ora, non se ne parla di abbattere le loro crescenti emissioni. Sono invece favorevoli a partecipare a meccanismi che aiutano l’introduzione nei loro sistemi economici di tecnologie più ecoefficienti
Resta il fatto politico che dopo Montreal gli Stati Uniti sono sostanzialmente soli. Il resto del mondo, con poche eccezioni, segue la strada della solidarietà e del dialogo multilaterale per affrontare il problema comune del cambiamento del clima e cercare di sventare quella che molti considerano la più grave minaccia che incombe sull’umanità in questo secolo.
Per quanto riguarda la posizione degli Usa, dobbiamo sottolineare che in realtà ad essere isolati sono gli oltranzisti dell’amministrazione Bush, poiché alla Conferenza di Montreal ha partecipato attivamente anche l’ex Presidente democratico Bill Clinton, dando un appoggio pieno al processo di Kyoto e al processo del “dopo Kyoto”, sottoscrivendo un documento di impegno per un “dialogo globale”.
Per quanto riguarda l’Unione Europea sono state avanzate nuove proposte della Commissione in un documento sulla strategia del dopo 2012, proposte che includono dei rinnovati sforzi per coinvolgere i paesi maggiormente inquinanti come gli Stati Uniti, ma anche le economie rapidamente emergenti.

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