REACH:accordo del Consiglio UE sul regolamento delle sostanze chimiche

Il 13 dicembre scorso, il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto l’accordo politico sul nuovo regolamento che introduce il sistema integrato per la registrazione, valutazione , autorizzazione e registrazione delle sostanze chimiche, denominato REACH. Soddisfazione della Commissione, ma non delle associazioni ambientaliste che si appellano all’Europarlamento per la bocciatura della clausola di sostituire i prodotti chimici pericolosi con alternative più sicure.

Il 13 dicembre scorso, i Ministri dell’Unione europea riuniti in Consiglio hanno raggiunto l’accordo politico sul nuovo regolamento che introduce il sistema integrato per la registrazione, valutazione , autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, denominato REACH, finalizzato a garantire una maggiore sicurezza nella fabbricazione e nell’uso delle sostanze chimiche.
Il nuovo regolamento comunitario, che sostituirà 40 testi legislativi in materia, consentirà di colmare le attuali lacune nelle informazioni esistenti sulle proprietà pericolose di circa 30.000 sostanze chimiche e favorirà la trasmissione delle informazioni necessarie relative all’utilizzazione delle sostanze in condizioni di sicurezza lungo l’intiera filiera industriale, con una riduzione dei rischi per i lavoratori, per i consumatori e per l’ambiente. Con REACH si avrà un’inversione dell’onere della prova: non saranno quindi le pubbliche autorità ma l’industria (sia i produttori che gli importatori delle sostanze chimiche) a dover assumere maggiori responsabilità per la trasmissione delle informazioni necessarie e l’adozione di misure efficaci per la gestione dei rischi.Il Consiglio dovrebbe approvare ufficialmente la posizione comune nel maggio 2006, durante la presidenza austriaca, spianando così la strada alla seconda lettura della proposta da parte del Parlamento europeo. Come noto il Parlamento europeo ha adottato la normativa REACH in prima lettura il 17 novembre scorso, con la relazione dell’onorevole Guido Sacconi.
Ma se la Commissione europea ha accolto con favore l’accordo politico raggiunto dal Consiglio, alcune riserve sono state avanzate dalle associazioni ambientaliste (WWD, Greenpeace, Legambiente e Amici della Terra, in particolare) che hanno espresso grande disappunto perché il Consiglio sulla Competitività , riunito a Bruxelles, ha bocciato l’obbligo di sostituire i prodotti chimici pericolosi con alternative più sicure, quando esse sono disponibili. “Un principio cruciale del nuovo regolamento europeo sulla chimica – sottolineano le associazioni ambientaliste – su cui il Parlamento europeo , il mese scorso, si era espresso in maniera favorevole”.
E’comunque certo che REACH migliorerà l’attuale legislazione europea sulla chimica, che distingue tra i cosiddetti prodotti chimici “esistenti” e “nuovi”. Tutti i prodotti chimici che sono stati messi sul mercato prima del 1981 sono chiamati prodotti “esistenti”. Sono circa 100.000 i prodotti chimici introdotti dopo il 1981 e circa 4000 sono definiti “nuovi”. Mentre i nuovi prodotti devono essere testati , non ci sono misure sistematiche per le sostanze “esistenti”. Di conseguenza, in termini di volume, l’informazione sulla sicurezza è imprecisa per circa il 99% dei prodotti chimici esistenti.

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