Napolitano, 1 Maggio “Basta! non ci si può rassegnare come ad una inevitabile fatalità. ….

Dal discorso del Presidente della Repubblica Sen. Giorgio Napolitano, in occasione del 1 maggio 2008. “Basta! Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche…
Spero che potremo festeggiare il prossimo 1° Maggio in un’Italia che abbia meglio messo in sicurezza il lavoro, che abbia ripreso a crescere, per diventare un paese economicamente e socialmente più equilibrato e più giusto.

Pubblichiamo gli interventi del Presidente della Repubblica Sen. Giorgio Napolitano (v. link), in occasione di:
– 1 maggio
– 25 aprile

Dal discorso del 1. Maggio:

Non manchiamo mai di rendere omaggio … a chi è caduto per difendere la patria e i suoi valori democratici, a chi è caduto per portare la pace…

Questa iniziativa, cui dedichiamo il 1° maggio, è in un certo senso il suggello dello sforzo in cui mi sono impegnato fin dall’inizio del mandato.
Uno sforzo rivolto a suscitare la più diffusa e pronta sensibilità, nell’opinione pubblica e nelle istituzioni, per lo sconvolgente succedersi degli incidenti sul lavoro e soprattutto di quelli mortali.
E se ho di frequente preso la parola in proposito, è perché ho ogni volta sentito personalmente indignazione e dolore, pena e solidarietà per i famigliari delle vittime, volontà di reagire, di fermare una tragica catena di morte.
Anche negli ultimi mesi: dal 1° gennaio, 301 casi mortali, 270.000 infortuni; solo in aprile 69 mortali, 57 mila infortuni sul lavoro. …
I numeri sono comunque pesanti, e come ha ora detto il ministro Damiano,
“anche solo una vita persa è una perdita irreparabile ed una sconfitta per noi tutti”.
Quando poi si verificano assurde e atroci tragedie come quella dei … della Thyssen di Torino, e … di Marghera e infine, non meno dolorosamente e assurdamente, … di Molfetta, allora si leva ancor più fortemente
il grido:
“Basta!”.

Non può continuare così, non ci si può rassegnare come ad una inevitabile fatalità. ….
Vorrei che le famiglie presenti, che tutte le famiglie delle vittime mi sentissero a loro vicino e non solo in questo giorno.
E aggiungo: non dobbiamo mai far mancare ai supersiti un valido sostegno materiale. E’ inaccettabile che allo strazio per la perdita di una persona cara si sommino difficoltà e disagi economici ulteriori.

Considero parte del mio ruolo e del mio dovere istituzionale sollevare e sottolineare problemi di interesse generale, largamente sentiti al di là delle distinzioni e appartenenze politiche. Debbo, e posso, lanciare e rinnovare l’allarme per gli incidenti e le morti sul lavoro, al duplice fine di promuovere una più larga, profonda e vigile presa di coscienza del problema nell’intera collettività nazionale, e di sollecitare un’azione conseguente del governo e del Parlamento, nel rispetto delle loro esclusive competenze. La prima è premessa e sostegno indispensabile della seconda.
Apprezzo il fatto che il nuovo Presidente della Camera dei Deputati, .., abbia espresso la certezza che “tutte le deputate e i deputati, senza distinzione, avvertano l’imperativo morale del massimo impegno per garantire che il diritto al lavoro possa essere esercitato in condizioni di sicurezza”. ….

Il Ministro del Lavoro uscente ha fatto qui ampio riferimento alle decisioni legislative e amministrative che sono state assunte, spesso con larga convergenza di posizioni in Parlamento. Occorre andare avanti, …, tenendo fermo l’obbiettivo irrinunciabile dell’abbattimento degli incidenti sul lavoro.

Le leggi e i regolamenti non bastano, ma sono strumenti indispensabili. …
Come ho appena dettto, le leggi e i regolamenti non bastano. C’è un largo consenso … sul fatto che la formazione sia un elemento fondamentale della prevenzione e che purtroppo questo fondamentale elemento sia carente. … A tutti i lavoratori esperti un invito ad occuparsi della formazione dei giovani per la sicurezza.

Concludo. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, impegnarci concretamente e a fondo: tutte le forze sociali, tutte le componenti del mondo della produzione e del lavoro, tutte le istituzioni, specie nelle regioni del Sud dove maggiori sono le criticità e le carenze.
Spero che potremo festeggiare il prossimo 1° Maggio in un’Italia che abbia meglio messo in sicurezza il lavoro, che abbia ripreso a crescere, per diventare un paese economicamente e socialmente più equilibrato e più giusto
.

(RP)

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