Napolitano: investire in sicurezza, no opere faraoniche

Giorgio Napolitano: “O c’è un piano serio che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo paese, o si potranno avere altre sciagure”: così il presidente della Repubblica interviene a proposito delle vittime del maltempo nel messinese. Ambiente e Lavoro, esprimendo il cordoglio per le vittime, fa proprie le parole del Capo dello Stato.

Giorgio Napolitano: “O c’è un piano serio che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo paese, o si potranno avere altre sciagure“: così il presidente della Repubblica interviene a proposito delle vittime del maltempo nel messinese.

L’Associazione Ambiente e Lavoro, esprimendo il cordoglio per le vittime, fa proprie le parole del Capo dello Stato.

“Certo, chi deve dare le autorizzazioni a costruire dovrebbe stare più attento”, ha affermato perfino il cardinale Tarcisio Bertone.

Messina: Uno scenario drammatico.
Fango, detriti, macerie, torrenti straripati, auto travolte, palazzine crollate. Questo lo senario tra Messina città e il quartiere Giampilieri, dove già due anni fa le abbondanti piogge avevano devastato il territorio.

Tra Tremestieri, dove ieri si è verificata la frana che ha determinato anche la chiusura dell’autotrada A18 Messina-Catania, e i villaggi della zona sud cittadina e i centri costieri fino a Roccalumera lo spettacolo è desolante: ovunque palazzine crollate, case invase dall’acqua, dai detriti e dai rifiuti, mentre diversi abitanti sono ancora asseragliati ai piani alti delle abitazioni e sui tetti.

Si moltiplicano, intanto, le polemiche sulle opere che già da due anni – dopo le ultime alluvioni – dovevano essere realizzate a Giampilieri e in tutta la zona a rischio frane, ma che sono rimasti – tra un rinvio e l’altro – nel cassetto fino all’ultimo disastroso nubifragio.
E’ stata aperta subito dalla magistratura un’inchiesta per disastro colposo.

Polemiche anche sul ruolo della Protezione civile, che – secondo alcuni – ha lanciato un allerta meteo debole e generico, concentrando oltretutto l’attenzione sulla costa jonica e non sulla zona di Messina.

Ma Giudo Bertolaso denuncia l’Abusivismo.
Il capo della Protezione civile, inquadrando da subito l’intera vicenda in una dimensione ben precisa e niente affatto casuale: quella del dissesto idrogeologico provocato dagli abusi edilizi.
Una dimensione che, a tempo debito, passata l’emergenza, renderà necessario accertare “di chi sono le responsabilità “.
L’acqua fa il suo corso e se le case sono costruite dove non si dovrebbe”, se sono sul greto di un fiume, come alcune di quelle crollate a Scaletta Marea, allora “cosa vogliamo aspettarci? Sono otto anni che denuncio questa situazione
“.

(Pa-Ra)

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