25 gennaio 2012.
Il commissario ai Trasporti, Siim Kallas: “Dal 2010 impegnati in una revisione generale della legislazione per le navi passeggeri”.
Entro breve un documento per migliorare gli standard a livello internazionale.
Sul caso Costa Concordia le congratulazioni con le autorità italiane: “Indagini svolte in modo molto professionale”
BRUXELLES – La Commissione europea non aspetta un naufragio per esaminare la normativa sulla sicurezza delle navi passeggeri: già da tempo Bruxelles sta lavorando su questo tema e presto presenterà all’Organizzazione marittima internazionale (l’Omi, l’agenzia Onu responsabile della sicurezza del trasporto marittimo) “proposte adeguate per migliorare gli standard” di queste imbarcazioni. E’ questo il messaggio lanciato ieri dal Commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, ai membri della Commissione Trasporti del Parlamento europeo.
Si punta a norme più severe. “Siamo molto attivi nel voler introdurre delle norme più severe e complete riguardo la sicurezza (delle navi passeggeri): noi non aspettiamo certo un incidente per farlo”, ha assicurato Kallas riferendosi alla tragedia della Costa Concordia. Infatti, ha sottolineato, “dal 2010 la Commissione è impegnata in una revisione generale della legislazione sulla sicurezza delle navi passeggeri e presenterà proposte adeguate alla Omi per migliorarne gli standard a livello internazionale”.
“Terremo conto dell’incidente al Giglio”. Le proposte “terranno conto di qualsiasi lezione che impareremo da questo incidente”, ha . “Ho chiesto di accelerare questo lavoro laddove possibile”. E per sottolineare l’impegno della Commissione, Kallas ha raccontato che proprio lo scorso 13 gennaio, cioè poche ore prima del naufragio, ha tenuto nel suo ufficio “una riunione di lavoro per considerare eventuali proposte per migliorare la sicurezza delle navi passeggeri”. Alla riunione, ha riferito, c’erano “dei noti esperti e anche loro hanno detto: ‘bisogna fare qualcosa prima che qualcosa succeda’”.
Richiamo all’etica della navigazione. Kallas si è, quindi, congratulato con le autorità italiane, che stanno svolgendo l’indagine “in maniera molto professionale e con un grande impegno”, ha detto. Ma “c’è anche in ballo una questione di etica della navigazione e del trasporto marittimo: è ovvio che il capitano deve abbandonare per ultimo la nave – ha commentato rispondendo alla domanda di un europarlamentare – Ma se si scrive un paragrafo in più (nella normativa) non so se la situazione possa migliorare. Questa norma esiste da sempre ed è sempre stata la norma logica da seguire”.
“Risarcimento passeggeri secondo quanto previsto dalla legge italiana”. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, Kallas ha ricordato che, per quanto riguarda i risarcimenti ai passeggeri, la nuova convenzione di Atene entrerà in vigore l’1 gennaio 2013, anche se “‘molti stati membri, come l’ Italia, non l’hanno ancora ratificata”. Quindi, “in questo caso concreto bisognerà basarsi sulla legislazione italiana”. Comunque, ha concluso Kallas, “se tutti gli stati membri avranno ratificato poi la convenzione, si parla di 21mila euro, che certo non compensano la perdita di una vita umana”.
Fonte: INAIL