Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Flemmoni, il quale aggiunge: Si ferma il numero degli occupati, come da noi già segnalato, in modo particolarmente drammatico nel Mezzogiorno: senza il contributo dei lavoratori stranieri, che qualcuno vorrebbe adesso bloccare, questo dato risulterebbe ampiamente negativo.
Inoltre, spiega il dirigente sindacale, cala il tasso di occupazione e la disoccupazione registra il quarto aumento tendenziale consecutivo: il 7,1% di tasso di disoccupazione pari a 1.775.000 persone, che corrisponde alle stime elaborate dallIres e dalla Cgil e che qualcuno aveva definito allarmistiche.
Quanto al primo trimestre di questanno, continua Flemmoni, tutti sanno che la situazione è peggiorata e che le ricadute sulloccupazione risentiranno in maniera decisiva dei tempi e delle scelte che saranno fatte per contrastare la crisi. Ma per il segretario confederale CGIL, latteggiamento del governo è quello di far finta di niente. Lo dimostrano le parole del presidente del Consiglio quando afferma che i nostri dati sono migliori rispetto l resto dellUE mentre, invece, dopo 9 anni la disoccupazione cresce nel 2008, e crescerà ancora di più questanno, come le domande nei primi due mesi dimostrano.
Per Fammoni, chi è già disoccupato o rischia il lavoro non si sentirà certamente rassicurato dalle parole del Premier. Eevidente che non ci siamo. Sia per la quantità di risorse finora effettivamente stanziate per gli ammortizzatori, sia per estendere le tutele ai lavoratori precari. Per questo, assieme alla denuncia di quello che non va, continuiamo ad avanzare proposte realizzabili per evitare di chiudere imprese e perdere lavoro: temi che saranno al centro della grande manifestazione nazionale del 4 aprile al Circolo Massimo di Roma.
Infine, quanto allagitazione dei lavoratori dellIstituto statistico, e che h fatto slittare la diffusione dei dati sulla forza lavoro, Fammoni conclude: Appare sconcertante che lIstat possa pensare ad un processo di esternalizzazione dei rilevatori che acquisiscono questi dati.
Così si mette in discussione loccupazione di oltre 300 lavoratori con contratti co.co.co che scadranno il prossimo 30 giugno e si renderebbero più deboli statistiche già in evidente ritardo rispetta alle necessità.
(LG-FF)