Nel 2002, leggero calo degli infortuni sul lavoro

E’ quanto risulta dalle prime statistiche presentate nei giorni scorsi dall’ INAIL.

In occasione della conferenza stampa organizzata a Roma, venerdì 7 marzo, dall’ Associazione degli invalidi del lavoro ( ANMIL) che ha presentato i risultati di una indagine sulla condizione delle donne lavoratrici infortunate ( 228.167 infortuni nel 2002 con un – 2,3% rispetto al 2001), sono stati resi noti i dati più generali, anche se provvisori, da parte dell’ INAIL, tramite il responsabile comunicazione dell’ istituto di assicurazione infortuni. In base ai dati che emergono dalle prime statistiche INAIL, nel 2002 gli incidenti sul lavoro sono stati 972.404 nel complesso, di cui 1360 mortali. Rispetto al 2001 ci sono stati 47.475 casi in meno sul complesso degli incidenti, con un calo del 3,4% sui casi mortali, nonostante l’ occupazione sia cresciuta dell’ 1,5%. Anche per le morti bianche la flessione da 1408 a 1360 non corregge il funesto primato italiano di tre vittime al giorno. In crescita sono risultati gli infortuni in itinere con un + 2,8% nel complesso e un + 8,3% nei casi mortali, dimostrando così che il livello della sicurezza sul lavoro è ancora carente. Per quanto riguarda le donne, se sono diminuiti i casi di infortunio sul lavoro in generale, sono invece in controtendenza i casi mortali che sono aumentati rispetto al 2001 del 2,8%. Oltre la metà degli infortuni, più di 600 mila, avvengono al nord, specialmente nel nord-est. Tra le regioni, la Lombardia, area a più alta densità occupazionale ha registrato 204 casi mortali, in calo rispetto ai 272 segnati nel 2001. Sui casi mortali la seconda regione è l’ Emilia Romagna ( 177 morti contro i 156 del 2001) seguita dal Veneto che con 137 morti è una delle poche regioni che registra un aumento ( erano 114 nel 2001). Per quanto riguarda i settori di attività, il calo più significativo degli infortuni si è registrato nei settori manifatturiero e delle costruzioni.

Fonte: I.N.A.I.L.

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