Nel 2008 infortuni mortali in calo del 5,6%.

Le stime revisionali della Consulenza statistico attuariale dell’INAIL: i numeri restano drammatici ma, per la prima volta dal dopoguerra, il bilancio scende sotto la soglia dei 1.200 casi l’anno, In diminuzione del 4,!5 anche il totale degli incidenti.

Incidenti in calo del 4,1%. Morti sul lavoro in diminuzione del 5,6%. Stime revisionali all’insegna di un sensibile contenimento del fenomeno infortunistico per quanto riguarda l’Italia nel 2008. L’anno passato, infatti, secondo le rilevazioni della consulenza statistico attuariale dell’INAIL, ha registrato un totale di 874.866 infortuni denunciati – rispetto ai 912.410 del 2007 – per 1.140 casi mortali (rispetto ai precedenti 1.207).

Si tratta, naturalmente, di una stima revisionale del dato annuo definitivo e, in quanto tale, ancora ufficiosa. Ma sono valutazioni che – pur nella loro drammaticità dei numeri, che restano comunque inaccettabili – lasciano profilare per il 2008, per la prima volta dal dopoguerra, un numero di morti sul lavoro al di sotto della soglia dei 1.200 casi/anno.

A livello generale, ancora, se restano sostanzialmente stabili gli infortuni delle donne (250.572, pari al -0,2%) sono in forte calo le morti “rosa” (85 casi contro 97, per il – 12,4%).

In relazione ai singoli comparti economici, gli infortuni sul lavoro diminuiscono sensibilmente nelle tradizionali gestioni INAIL dell’agricoltura (53.211 – 7%) e dell’industria e Servizi (790.261 -4,3%), mentre aumentano tra i Dipendenti dello Stato (31.394 + 7,4%). Come già detto, il calo complessivo (-4,1%) è nettamente più consistente di quello registrato nel 2007 (-1,7%). Più accentuata inoltre, la flessione per gli uomini (-5,6%) rispetto alle donne (-0,2%).

Per quanto riguarda i casi mortali, ancora, continua il calo sostenuto nell’industria e Servizi (1.002 vittime, per il -7,9%), mentre per l’Agricoltura (120 casi) si delinea un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente con un incremento nell’ordine del 14% circa in termini relativi, ma di minor rilevanza se se considerano i dati assoluti (circa 15 unità).

(LG-FF)

Fonte: INAIL

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