Nella prescrizione dei farmaci proposta l’indicazione del “principio attivo”

Il 9 novembre scorso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha diffuso la Segnalazione/Parere rivolto al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati , alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro della salute sostenendo la necessità di un intervento legislativo che preveda nella compilazione delle ricette la prescrizione obbligatoria del “principio attivo “del farmaco,anche per facilitare l’acquisto del farmaco meno costoso.

Nella Segnalazione/Parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato del 9 novembre scorso avente per oggetto il finanziamento, da parte della imprese farmaceutiche, delle spese di viaggio e di ospitalità in occasione di corsi, convegni, congressi visite ai laboratori e ai centri di ricerca aziendali, rivolgendosi al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute, sostiene che per ridurre la spesa pubblica nel comparto sanitario e contenere il conflitto di interesse tra medici e case farmaceutiche, si esprime favorevole ad un intervento legislativo che preveda nella compilazione delle ricette la prescrizione obbligatoria del principio attivo del farmaco, ovvero la facoltà di acquistare un farmaco equivalente (impropriamente definito “generico”) a prezzo più basso. Il minor costo di questi farmaci , assicurato dalla decadenza dei diritti esclusivi di commercializzazione, demanderebbe la scelta finale del farmaco al rapporto di fiducia tra farmacisti e assistiti. La proposta fa comunque salva la possibilità che il medico specifichi per motivi clinici la non sostituibilità del farmaco. L’auspicio del Garante è legato alla constatazione di un pervasivo conflitto di interessi per il quale le case farmaceutiche possono orientare il comportamento dei medici attraverso il finanziamento e la sponsorizzazione di corsi, convegni e congressi di settore. La proposta chiarisce peraltro la volontà di non incidere direttamente sulla regolazione di queste attività attraverso la concertazione di provvedimenti limitativi. Apprezzamento di Federfarma, che rileva come il Servizio sanitario nazionale sarebbe ulteriormente sgravato di costi anche attraverso l’aumento del numero dei principi atti vi applicabili alla categoria dei c.d. farmaci generici. Per Federfarma, un primo passo del tutto soddisfacente per sopperire alla mancanza di farmaci generici per ogni specialità può riconoscersi in un emendamento della maggioranza al disegno di legge finanziaria 2007, che lega gli aumenti dei prezzi dei farmaci di fascia “C” (quelli non passati dal servizio sanitario nazionale) al tasso di inflazione.

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