Non Technical Skill: La sicurezza è una preoccupante questione di papere e conigli. Di A. Pagano

Pubblichiamo un contributo di Attilio Pagano che approfondisce il tema delle “competenze non tecniche”, ponendo l’attenzione sulla relazione tra comportamento e sicurezza e sul rapporto tra competenze tecniche e competenze non tecniche: l’Autore richiama l’esigenza di una prospettiva più ampia che sia in grado di verificare come sulle prestazioni lavorative influiscano i due tipi di competenza.

LA SICUREZZA E’ UNA PREOCCUPANTE QUESTIONE DI PAPERE E CONIGLI. Di Attilio Pagano.

“La radice etimologica della parola sicurezza è nella locuzione latina sine cura, senza preoccupazioni.
Significativamente questa origine lessicale corrisponde a una concezione della sicurezza che è stata coltivata con gli approcci ingegneristici che assumono le organizzazioni come sistemi totalmente prevedibili e controllabili.
Questi approcci sono bene rappresentati dalle metafore organizzative dell’orologio o dell’ingranaggio meccanico in cui, se ogni pezzo è al posto giusto e svolge la sua propria funzione, il risultato globale non potrà essere altro che quello previsto.
Dal punto di vista di ogni componente (e, dunque, anche da quello della componente umana), un sistema ben progettato e ben costruito può così apparire sicuro e non richiedere alcuna preoccupazione.
Lungo questo percorso si arriva a un inevitabile (e, per alcune persone, perfino desiderabile!) disimpegno degli operatori. La sicurezza globale e il loro essere sicuri dipendono dalla validità del loro sentirsi sicuri, ovvero dalla validità di un sistema che gli concede o gli chiede di operare senza preoccupazioni.
Quanti guai per la sicurezza, quanta insicurezza, sono stati generati dalla concezione etimologica della sicurezza! La realtà osservabile delle organizzazioni, di tutte le organizzazioni, in quanto attive in contesti intrinsecamente mutevoli, è che le preoccupazioni degli operatori non soltanto sono una condizione necessaria per il loro funzionamento, ma addirittura sono un aspetto desiderabile da coltivare e orientare. Qui, e non nell’astratta ingegnerizzazione dei processi, sta la più profonda ed efficace abilità manageriale.

Qual è la relazione tra comportamento e sicurezza?
Dato che l’idea di una sicurezza che corrisponde all’assenza di preoccupazioni non ci soddisfa, la nostra prospettiva non può non comprendere i soggetti che devono farsi carico delle preoccupazioni.
In effetti, tutti quelli che oggi parlano o scrivono di sicurezza indicano nella relazione tra il comportamento degli individui (di ogni individuo nelle organizzazioni di lavoro) e la sicurezza la principale chiave esplicativa e preventiva degli eventi avversi.
Che ci sia una relazione tra comportamento e sicurezza più che una constatazione innegabile, appare essere una ovvietà: una spiegazione che non spiega niente….”

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