Anche per supportare il consigliabile uso di tale propellente, la normazione produce documenti specifici per questo settore. Grazie alla CUNA – Commissione tecnica di Unificazione nell’Autoveicolo – ente federato UNI è stata da poco recepita anche in lingua italiana la UNI EN 589:2019 “Combustibili per autotrazione – GPL – Requisiti e metodi di prova”.
Questo documento specifica i requisiti e i metodi di prova per il gas di petrolio liquefatto (GPL) per autotrazione commercializzato e distribuito. IL GPL è definito come gas liquefatto a bassa pressione composto da uno o più idrocarburi leggeri ai quali sono assegnati i numeri UN 1011, 1075, 1965, 1969 o 1978 e che consiste principalmente di propano, propene, butano, isomeri di butano, buteni con tracce di altri gas idrocarburici.
La norma è applicabile al GPL per autotrazione utilizzato nei veicoli a motore a GPL, progettati per funzionare con GPL per autotrazione.
All’interno del documento si richiama l’attenzione sul rischio di incendio ed esplosione quando si manipola GPL e sul pericolo per la salute che ne deriva per inalazione di quantità eccessive di GPL. Questo gas è un idrocarburo liquido altamente volatile che generalmente è stoccato sotto pressione. Se la pressione viene ridotta, si producono elevati volumi di gas che formano con l’aria miscele infiammabili nell’intervallo tra circa 2% (V IV) e 10% (V/V). La norma inoltre riguarda il campionamento, la manipolazione e l’analisi del GPL. Fiamme libere, attrezzature elettriche non protette e pericoli elettrostatici, sono esempi di fonti di ignizione del GPL che in forma liquida può causare ustioni da freddo sulla pelle. In tal senso si applicano le norme nazionali sulla salute e la sicurezza.
Il GPL è più pesante dell’aria e si accumula nelle cavità. C’è un pericolo di soffocamento quando si inalano alte concentrazioni di GPL.