Sono dunque stati dichiarati ammissibili:
– due referendum sull’acqua :
–> il primo, sulle “modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”;
–> il secondo, sulla “determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base alladeguata remunerazione del capitale investito”
– e un referendum sul nucleare (circa le “nuove centrali per la produzione di energia nucleare”).
– Due i no della Consulta: non ammissibili i quesiti sul “servizio idrico integrato:
–> A forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche”
–> e sulle “norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico”.
Ambiente e Lavoro, WWF e altre Associazioni hanno espresso soddisfazione per il sì della Corte Costituzionale ai referendum per labrogazione delle norme più negative sulla privatizzazione dellacqua e sul ritorno in Italia del nucleare.
Può essere considerata una prima vittoria delle ragioni dellambiente e degli interessi dei cittadini alla tutela dei beni comuni nella gestione della risorsa idrica e delle fonti energetiche.
La parola passi ora ai cittadini su materie tanto delicate perché è inconcepibile una privatizzazione selvaggia delle decisioni strategiche e gestionali sullutilizzo di risorse non rinnovabili e preziose quali quelle idriche e pericolose ed inutili come lenergia nucleare ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia –
A inizio estate, quindi, si voterà per decidere labrogazione o meno della legge sulla privatizzazione dellacqua e sul ritorno al nucleare (a meno di scioglimento delle Camere e voto anticipato).
Lo stresso avverrà per le parti rimaste in vigore dello “scudo” (dopo la parziale illegittimità costituzionale sancita della stessa Consulta per la legittimità).
Informazioni al link (articolo di Vita.it)
(LP)