I tre lavoratori erano dipendenti di una ditta esterna, la Co.me.sa srl, 170 persone, specializzata proprio nella manutenzione di impianti industriali. Alla squadra apparteneva anche un quarto uomo, Gianluca Fazio, intossicato anche lui, ma fortunatamente sopravvissuto.
Doveva essere unoperazione di routine. Pulire un serbatoio ma la routine si è trasformata in tragedia. I medici del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso in attesa del medico legale, che dovrà accertarne le cause, e del magistrato di turno cui spetterà il compito di indagare sullincidente.
La tragedia della raffineria di Sarroch è avvenuta nello stesso giorno in cui Epifani, segretario generale della CGIL, invitava ad evitare che la piaga delle morti bianche rimanga legata a un senso di ineluttabilità, se dovesse accadere sarebbe una sconfitta morale civile e culturale per lintera comunita. A non piegarsi a tale ineluttabilità è il segretario generale della CGIL Sardegna, Enzo Costa. Risuonano duramente le sue parole: Nessuno parli di fatalità, nessuno si azzardi a dire che ci sono responsabilità individuali dei lavoratori, ha detto sottolineando come i tre operai degli appalti hanno perso la vita nello stabilimento Saras in un modo assurdo, in un impianto fermo per lavori di manutenzione, un luogo dove tutte le procedure sono codificate e gli interventi dovrebbero avvenire sempre dopo la bonifica degli ambienti di lavoro.
La raffineria Saras appartiene al gruppo della famiglia Moratti, è tra le più grandi dEuropa: rappresenta circa il 15 per cento della capacità totale di raffinazione in Italia, 110 mila barili raffinati al giorno, 3.000 persone impiegate. In queste settimane gli impianti sono interessati da una serie di interventi di manutenzione programmata.
La società ha espresso immediatamente il dolore e il cordoglio per laccaduto. I fratelli Massimo e Gianmarco Moratti sono partiti subito per la Sardegna: Vogliamo stare vicino alle famiglie dei tre lavoratori e alle maestranze della società hanno detto.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso partecipazione e vicinanza ai familiari dei tre operai morti. Napolitano, che si trovava a Firenze, ha avuto un contatto telefonico con il prefetto di Cagliari a cui ha chiesto informazioni sullincidente.
Il giorno successivo alla tragedia, è stato proclamato da CGIL-CISL e UIL uno sciopero di otto ore e hanno indetto per la prossima settimana unassemblea nello stabilimento per discutere di sicurezza e di infortuni.
Inoltre, le segreterie regionali di categoria di Cgil-Cisl-Uil nel corso di una miniassemblea davanti ai cancelli della Saras hanno stabilito che il giorno dei funerali (che al momento non è stato ancora fissato, in attesa dellesame autoptico) i metalmeccanici sardi si fermeranno per quattro ore in tutta la Sardegna, mentre nel territorio lo sciopero sarà di otto ore. La Fiom ha annunciato che si costituirà parte civile nelleventuale processo.
I sindacati sottolineano che il tragico episodio, preceduto da altri piccoli incidenti nelle ultime settimane, ripropone con urgenza il tema della sicurezza nella raffineria.
Come si legge nel Rapporto dellInail -che riportiamo nel link- sono diciotto i lavoratori che hanno perso la vita in cisterne negli ultimi due anni.
(LG-FF)