Nuovi standard ambientali UE per i grandi impianti di combustione

Pubblicate le nuove BAT che aiuteranno le autorità nazionali in tutta l’UE a ridurre l’impatto ambientale di circa 3500 grandi impianti di combustione.

Nel mese di agosto 2017 la Commissione europea ha pubblicato le nuove BAT (migliori tecniche disponibili) relative ai grandi impianti di combustione, prodotte dal Centro comune di ricerca (Joint Research Centre, JRC). I nuovi standard sono stati sviluppati attraverso un processo inclusivo e trasparente, durato 5 anni, che ha coinvolto Stati membri, industria e ONG ambientali: 290 gli esperti che sono stati consultati sulla questione.

Il documento riguarda gli impianti di combustione con una potenza termica pari o superiore ai 50 MW, quali, ad esempio, le centrali elettriche e quelle di teleriscaldamento ma anche le acciaierie, i frantoi o l’industria chimica.
Sulla base dei dati del 2013, tali impianti emettono il 46% di biossido di zolfo, il 18% di ossidi di azoto e il 39% di mercurio in tutta l’UE. Le BAT adottate mirano dunque a ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti e – di conseguenza – a ridurre gli impatti sulla salute dei cittadini europei.

Le BAT fissano, per la prima volta a livello comunitario, limiti per le emissioni in aria di mercurio, acido cloridrico e acido fluoridrico provenienti dalla combustione di combustibili solidi negli impianti sopracitati. Inoltre rendono più severi i limiti di emissione esistenti per alcuni inquinanti, compresi biossido di zolfo e ossidi di azoto.
Il provvedimento interessa in tutto 3.500 impianti europei (indipendentemente dal combustibile impiegato) per i quali, entro 4 anni, le autorità nazionali devono garantire il riesame delle autorizzazioni, affinché entro la metà del 2021 siano soddisfatti standard più rigorosi.
I combustibili considerati sono solidi (carbone, lignite), liquidi (olio combustibile pesante e gasolio) e/o gassosi; tra i rifiuti non sono da considerarsi i rifiuti urbani misti.

Oltre all’aggiornamento dei limiti di emissione per gli stabilimenti sopramenzionati, il documento introduce nuovi limiti di emissione per grandi motori stazionari a combustibile liquido e per turbine a gas operanti su piattaforme offshore.

Oltre alle norme per le emissioni in aria, le BAT includono anche altre questioni ambientali come le emissioni in acqua e l’efficienza energetica; inoltre si occupano non solo dei livelli di emissione ma anche degli standard per la tecnologia utilizzata e le modalità di progettazione, costruzione, gestione, dismissione dell’installazione.

Fonte: ARPAT

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