L’iniziativa risponde alle esigenze del mondo produttivo, sempre più attento ad un modello di sviluppo economico sostenibile, basato su un minore utilizzo di risorse, sul riciclo ottimizzato dei rifiuti e sull’efficientamento energetico delle fonti rinnovabili.
Tale orientamento è previsto anche dalla Commissione europea che ha recentemente adottato un pacchetto sull’economia circolare che comprende un piano d’azione (Comunicazione COM(2015) 614/2 “Closing the loop – An EU action plan for the Circular Economi”) e normative riviste in materia di rifiuti.
Non va infine dimenticato che la creazione di un comparto manifatturiero sempre più orientato ad una maggiore qualità dei prodotti e dei processi processi produttivi costituisce uno dei capisaldi della nuova politica industriale internazionale (Industria 4.0); l’area di Terni è stata recentemente individuata quale “area di crisi complessa” nella quale l’innovazione sarà particolarmente sostenuta da misure governative.
Le ricadute occupazionali per la “nuova figura di ingegnere sostenibile” potrebbero essere rilevanti sia a livello nazionale che internazionale.