LIspettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari è stato, infatti, autorizzato con decreto del Capo dipartimento delle politiche di sviluppo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a compiere delle verifiche circa la corrispondenza della zona geografica nella quale le olive sono state raccolte e quella dove è situato il frantoio in cui è stato estratto lolio.
Questo documento in pratica contiene le modalità applicative del precedente decreto ministeriale 10 ottobre 2007 sulletichettatura obbligatoria degli olii di oliva e la loro tracciabilità, emanato in linea con la normativa europea. Ad esempio il decreto 2007 stabilisce che sulletichetta venga riportato in modo chiaro se lolio proviene da olive coltivate in un unico Stato, nel quale è anche situato il frantoio di estrazione, oppure se esso proviene da olive coltivate in Stati diversi (in ordine decrescente in quantità) ed è stato estratto in un unico Stato, oppure se è il risultato finale di tagli di olii estratti in Stati diversi da olive coltivate in Stati diversi.
Questo Decreto ministeriale applicativo, per permettere lo svolgimento di tali operazioni ispettive da parte di Agecontrol (lAgenzia incaricata di effettuare i controlli in conformità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore degli ortofrutticoli freschi), prevede che le imprese di condizionamento riconosciute detengano, per ogni stabilimento e deposito, un registro di carico e scarico, in cui annotare i movimenti per ogni tipo di olio introdotto e uscito, del quale è obbligatorio dichiarare lorigine.
Eimportante ricordare che tutte le imprese dovranno possedere tale registro entro il prossimo 31 maggio. Infine, tutte le ispezioni saranno svolte nellambito di un preciso piano annuale che, pur coinvolgendo lintera filiera, riguarderà soprattutto la commercializzazione degli olii di oliva vergini ed extravergini.
(LG-FF)