Organizzazione del lavoro e salute

Il Rapporto di Ricerca realizzato dall’Osservatorio provinciale su mercato del lavoro in collaborazione con l’Istituto per il lavoro di Bologna.

Il 15 gennaio 2004 è stato presentato alla VI Commissione Consigliare della Provincia di Torino,il Rapporto di Ricerca su ” La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro della Provincia di Torino “, realizzato dall’ Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro della Provincia di Torino in collaborazione con l’Istituto per il lavoro di Bologna.Il Rapporto -che proponiamo alla lettura dei nostri utenti -è di particolare interesse in quanto ha come obiettivo quello di individuare le correlazioni tra diversi modelli di business adottati dalle imprese,differenti modelli organizzativi , tecnologie adottate e comportamenti adottati e il tema della salute e della sicurezza all’ interno delle imprese. Come si legge nella Premessa ,” la ricerca si è proposta di indagare i determinanti socio – organizzativi dei problemi esistenti di salute e sicurezza; questo è un approccio che, non molto diffuso in Italia nelle sedi istituzionali, è sembrato il complemento necessario della legislazione sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. In Italia è ormai cosa consegnata alle cronache giornalistiche l’ esistenza di una estesa area di inosservanza delle regole in materia di sicurezza e salubrità del lavoro; in genere l’ampiezza di questa area viene associata alla caratteristica struttura italiana di piccole e medie ( quando non di piccolissime )imprese, in quasi tutti i settori di attività economica. Accanto a questa , un’ area grigia di osservanza formale e burocratica che si traduce in concreto in una sostanziale inosservanza che viene in genere associata ai comportamenti di alcune medie e grandi imprese In realtà, le due aree coesistono,anche se con proporzioni diverse. Considerazioni relative a questi fenomeni sono state fatte,nel corso della ricerca, sia dai testimoni privilegiati sia dai partecipanti ai gruppi di discussione. Non solo va sottovalutata l’ importanza di documentare, quantificare e denunciare questi fenomeni, al fine di sconfiggerli; si tratta altresì di attivare le necessarie azioni di contrasto e di educazione alla tutela della salute e della sicurezza considerata come un bene pubblico oltre che un interesse personale”. La ricerca ha coinvolto 3974 lavoratori:nel 63,3% dei casi provenienti dalla filiera di produzione automobilistica,nel 17,4%dal settore trasporto passeggeri,nel 6,2%dalla sanità, nel 4,9%dalla grande distribuzione commerciale,nel 4,4%dal settore trasporto merci e logistica,nel 3,9% dal settore edile. La ricerca rivela che esiste una maggiore tensione nel lavoro dove si verificano situazioni di ripetitività e rispetto ai ritmi di lavoro. Il dato complessivo indica che più forte è l’ incidenza manuale, più determinante è la ricaduta sulla salute. In questo contesto il giudizio negativo è superiore fra le lavoratrici. Rispetto alle conseguenze specifiche,dalle risposte ai questionari si riscontrano particolarmente i sintomi riconducibili allo stress e ai dolori muscolo scheletrici. Infatti, tra coloro che ritengono la loro salute compromessa dal lavoro,il 77,4% accusano mal di schiena,il 66,8% dolori muscolari a spalle e collo,mentre il 63% si sente molto teso/stanco, il 52,6 accusa affaticamento ed il 39,5% ansia. Alla domanda se ” la tua salute è stata compromessa dal lavoro”, il 48% dei lavoratori intervistati hanno risposto affermativamente. Infatti, per la realizzazione della ricerca è stato scelto di privilegiare la soggettività di chi lavora. In primo luogo sono state realizzate una serie di interviste (12) a diversi soggetti che in provincia di Torino rappresentano, per incarichi e funzioni di natura istituzionale o di rappresentanza associativa,un punto di riferimento come interlocutori sulle politiche di salute e sicurezza in generale, ed in specifico per quanto attiene il lavoro.

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