PAC: Bottino magro per l’talia, intervista all’On. UE Vincenzo Lavarra

Per l’On. UE Vincenzo Lavarra: La verifica sullo stato di salute della Politica Agricola Comune si è conclusa con un accordo al Consiglio Agricoltura che presenta luci e ombre. Il primo dato politico che va sottolineato è che se il Trattato di Lisbona fosse già in vigore, il parere che il Parlamento europeo ha espresso questa settimana sarebbe stato vincolante e avremmo avuto una riforma migliore.

Per l’On. UE Vincenzo Lavarra : “ la relazione approvata dal Parlamento europeo comportava, infatti, una posizione equilibrata che si prefissava di introdurre un giusto aumento dei fondi da destinare allo sviluppo rurale, che guardava con attenzione ai giovani agricoltori e alla sicurezza sul luogo di lavoro, che riconosceva l’importanza delle nuove sfide ambientali che l’agricoltura deve affrontare, dai cambiamenti climatici, al rispetto della biodiversità fino alla gestione e al risparmio idrico.

Ma soprattutto, il Parlamento si era espresso, grazie anche al nostro lavoro, per un prolungamento degli aiuti per i coltivatori di tabacco fino al 2013.

Questo avrebbe consentito di avviare la transizione verso altre colture senza colpire drammaticamente l’economia e l’occupazione delle nostre zone più svantaggiate.
Invece il Ministro Zaia non è riuscito, in sede di Consiglio, ad utilizzare la posizione politicamente importante del Parlamento europeo e per il tabacco ci sarà solo un trasferimento del 50% dei fondi -assolutamente insufficiente- verso lo sviluppo rurale delle zone vocate alla tabacchicoltura.
Questo perché il Ministro italiano ha concentrato il negoziato esclusivamente sulle quote latte, e anche su questo punto ha portato a casa un risultato non pienamente soddisfacente.
Sarà possibile, infatti, per l’Italia, anticipare l’aumento delle quote (1% ogni anno) fin dal 2009.
Sarebbe stato più significativo, invece, prevedere un sistema di compensazione delle quote a livello europeo, così come richiesto dal parere del Parlamento europeo e che avrebbe consentito un aumento più considerevole per l’Italia.
Il risultato del negoziato ha evidenziato l’isolamento dell’Italia nelle alleanze con gli altri Paesi europei e non si spiega quindi il trionfalismo del Governo all’indomani della riunione del Consiglio Agricoltura.

(PaRa)

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