Ma soprattutto, il Parlamento si era espresso, grazie anche al nostro lavoro, per un prolungamento degli aiuti per i coltivatori di tabacco fino al 2013.
Questo avrebbe consentito di avviare la transizione verso altre colture senza colpire drammaticamente l’economia e l’occupazione delle nostre zone più svantaggiate.
Invece il Ministro Zaia non è riuscito, in sede di Consiglio, ad utilizzare la posizione politicamente importante del Parlamento europeo e per il tabacco ci sarà solo un trasferimento del 50% dei fondi -assolutamente insufficiente- verso lo sviluppo rurale delle zone vocate alla tabacchicoltura.
Questo perché il Ministro italiano ha concentrato il negoziato esclusivamente sulle quote latte, e anche su questo punto ha portato a casa un risultato non pienamente soddisfacente.
Sarà possibile, infatti, per l’Italia, anticipare l’aumento delle quote (1% ogni anno) fin dal 2009.
Sarebbe stato più significativo, invece, prevedere un sistema di compensazione delle quote a livello europeo, così come richiesto dal parere del Parlamento europeo e che avrebbe consentito un aumento più considerevole per l’Italia.
Il risultato del negoziato ha evidenziato l’isolamento dell’Italia nelle alleanze con gli altri Paesi europei e non si spiega quindi il trionfalismo del Governo all’indomani della riunione del Consiglio Agricoltura.
(PaRa)