UE, Direttiva sull’Orario di lavoro. NON superare le 48 ore

La commissione occupazione e affari sociali del Parlamento europeo ha approvato, con 35 voti a favore, 13 contrari e 2 astensioni, la relazione sulla controversa “direttiva sull’orario di lavoro”, manifestando in tal modo un forte disaccordo con la posizione espressa dal Consiglio il 9 giugno scorso.

La posizione del Parlamento europeo si focalizza su tre punti fondamentali:

– Clausola di non partecipazione (Opt-out)
La commissione parlamentare ha confermato la posizione espressa dal Parlamento europeo in prima lettura, adottano un emendamento in base al quale il cosiddetto Opt-out deve essere abrogato entro 3 anni dall’entrata in vigore della direttiva.
La possiamone comune del Consiglio Ue prevede invece la possibilità di derogare alla soglia settimanale delle 48ore, arrivando fino a 60/65 ore come media trimestrale.

Il periodo di guardia
Nella relazione i deputati riconosco la differenza tra periodo di guardia attivo e tempo di inattività e che quest’ultimo può essere calcolato – in base ad accordi collettivi o normativa nazionale – in maniera specifica.
Tuttavia il periodo di guardia deve essere considerato nella sua interezza come orario di lavoro.

Riposo compensativo
Sulla base delle decisioni della Corte di giustizia, un medico di guardia ha diritto ad un periodo compensativo. Si tratta di un tempo di recupero che deve avvenire subito dopo i periodi di servizio, in conformità a quanto stabilito dalla legislazione vigente o dagli accordi collettivi.
I deputati hanno inoltre adottato degli emendamenti volti a chiarire la situazione dei lavoratori legati da più contratti, stabilendo che l’orario di lavoro dovrebbe essere calcolato come somma dei periodi di lavoro svolti in base ai singoli contratti.

In relazione al voto, l’On. Antonio Panzeri, segretario generale della delegazione italiana nel gruppo PSE al Parlamento europeo, ha dichiarato: Il voto espresso oggi in Commissione Affari sociali e occupazione del Parlamento europeo in merito alla durata massima della settimana lavorativa (48 ore) è di grande rilevanza e può rappresentare la soluzione da adottare nella Plenaria di dicembre a Strasburgo.
Mantenere a 48 ore settimanali la durata massima è cosa assai diversa dal compromesso raggiunto in Consiglio che di fatto estende l’opt-out (clausola di non partecipazione) a tutti. Con questo voto la Commissione Affari sociali offre un percorso per il negoziato che si aprirà prossimamente anche per evitare che interventi sbagliati in materia di orario provochino un abbassamento delle tutele in materia di sicurezza e salute per i lavoratori oltre che determinare una alterazione dei fattori competitivi in Europa.”

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