PAF pubblica un documento sulla prevenzione del disagio termico causato dai dispositivi di protezione delle vie respiratorie

Il report PAF fornisce criteri guida sugli elementi fondamentali da prendere in esame con l’introduzione di DPI facciali (mascherine) nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti di criticità legati al disagio termico.

Prima della pandemia l’uso dei dispositivi delle vie respiratorie era previsto per un numero limitato di attività professionali. La recente emergenza sanitaria da COVID-19 ha reso obbligatorio o consigliato l’uso dei DPI (maschere) nella maggior parte degli ambienti di lavoro al chiuso o all’aperto.

È da evidenziare che attività lavorative che in assenza di DPI non presentano particolari criticità di natura ergonomica o termica possono diventare critiche sotto tale aspetto, soprattutto per soggetti particolarmente sensibili.
È pertanto indispensabile che l’introduzione di tali dispositivi negli ambienti di lavoro sia sempre accompagnata da un’attenta valutazione dell’accettazione e delle potenziali ricadute sulle condizioni ergonomiche dell’attività lavorativa svolta.

Il report pubblicato sul Portale Agenti Fisici, nella sezione “Documentazione microclima”, fornisce criteri guida sugli elementi fondamentali da prendere in esame con l’introduzione di DPI facciali (mascherine) nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti di criticità legati al disagio termico ed alle condizioni di suscettibilità individuali

LA PREVENZIONE DEL DISAGIO TERMICO CAUSATO DAI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
RAPPORTO 2/20
A cura di: Vincenzo Molinaro, Tiziana Falcone, Simona Del Ferraro, Iole Pinto e Francesco Picciolo

Fonte: PAF

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