Papa Benedetto XVI leva la voce per la sicurezza sul lavoro

Forte ed esplicito richiamo di Papa Benedetto XVI alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Il Santo Padre – con un intervento accorato e straordinariamente importante – ha posto all’attenzione mondiale la tutela della vita e dell’integrità fisica sul lavoro, con una aggiunta non prevista al testo preparato per la preghiera domenicale dell’Angelus di domenica 25 giugno 2006

Forte ed esplicito richiamo di Papa Benedetto XVI alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

Il Santo Padre – con un intervento accorato e straordinariamente importante – ha posto all’attenzione mondiale la tutela della vita e dell’integrità fisica sul lavoro, con una aggiunta non prevista al testo preparato per la preghiera domenicale dell’Angelus di domenica 25 giugno 2006.

Poi usando parole particolarmente dure ha aggiunto: è “una tragedia, l’ennesima che si verifica nei cantieri italiani. E’ ormai da tempo una emergenza ma di questa emergenza non si cura nessuno”.

L’Osservatore Romano pubblica sempre notiza degli incidenti che hanno conseguenze gravi e pone in evidenza la insufficienza delle tutele in materia di sicurezza sul lavoro. Dagli inizi dell’anno è intervenuto praticamente tutti i mesi, stigmatizzando sempre il disinteresse generale e la “scarsa volontà politica” di risolvere la piaga delle morti sul lavoro (bianche). Solo cinque giorni fa sono stati segnalati ben cinque incidenti mortali sul lavoro a Milano, Caserta, Cagliari, Trapani e Roma. Esplicito il commento: “uno stillicidio di lutti nonostante le enfatiche enunciazioni di merito alla sicurezza, purtroppo disattesa per larga parte” . In passato erano state utilizzate frasi altrettanto esplicite: “Guerra dimenticata”, “emergenza non riconosciuta”, “quotidiano bollettino di morte”, “strage continua”, “piaga silenziosa”, “stillicidio” le cui vittime “in una stucchevole indifferenza generale” riguardano le categorie più deboli e meno protette: “lavoratori edili, extracomunitari, precari””.

Per il Vaticano è “una emergenza non riconosciuta” con i suoi 1.300 morti l’anno ed oltre un milione di infortuni. A questi morti secondo l’Osservatore Romano,“dovrebbero essere aggiunti anche i nomi di morti che non si conoscono, come quelli delle vittime delle malattie professionali”. Nei loro confronti l’impegno che si può assumere é quello di non tacere”.
Nello Stato del Vaticano le misure di sicurezza sul lavoro rientrano in un “progetto che prevede una legge-quadro”. attualmente allo studio di una apposita commissione: l’ipotesi è sottoposta al vaglio di una Commissione dei Cardinali. Inoltre, attualmente è operativo un “Comitato Sicurezza” anche per la prevenzione infortuni sul lavoro.

(RMP)

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