Pendolaria 2010 di Legambiente.

2 milioni 700mila pendolari prendono il treno ogni giorno (+11,5% in tre anni), ma convivono con ritardi, affollamento, disagi. Dal 2002 oltre il 7p0% delle risorse destinate dal Governo a strade e autostrade, solo il 13,7% alle linee ferroviarie nazionali e regionali. Questo- ed altro – è quanto afferma il Rapporto “Pendolaria 2010 di Legambiente”.

Il 2011 sarà, con tutta probabilità, l’anno nero del trasporto ferroviario in Italia. Verranno tagliati 154 treni a lunga percorrenza (su 600), mentre, per quanto riguarda il servizio ferroviario pendolare, mancano 800 milioni di euro rispetto al 2010, ossia il 45% delle risorse necessarie per garantire un servizio, già in molti casi carente. La conseguenza inevitabile sarà u n drastico taglio ai treni in circolazione.

Pendolaria 2010, il dossier di Legambiente che da 5 anni fotografa puntualmente la situazione del trasporto ferroviario regionale e metropolitano in Italia, lancia un forte grido di allarme per quella che nel 2011 diverrà una vera emergenza: sono moltissimi infatti, i treni e le tratte a rischio soppressione a fronte di forti aumenti dei prezzi per un servizio destinato a peggiorare nonostante
La domanda in crescita in tutta la penisola.

In occasione della presentazione del Dossier Pendolaria 2010, il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha dichiarato: “Questo Governo ha fatto scelte sbagliate e irresponsabili sul trasporto pendolare. Non solo ha cancellato i 1.215 milioni di euro dei trasferimenti alle regioni per il Fondo del servizio ferroviario, ma ha anche soppresso la norma contenut nella Finanziaria 2008, che consentiva alle Regioni di trattenere una quota dell’accisa sul gasolio per il servizio ferroviario locale a partire dal 2011. Così si apre, di fatto, una stagione gravissima per il settore mentre i finanziamenti per gli autotrasporti e le autostrade, nonostante la tanto ostentata crisi economica, non sono mancati nemmeno in questa finanziaria.

Eppure, in un periodo difficile per tante famiglie, la possibilità di utilizzare mezzi collettivi rappresenterebbe un modo per ridurre i costi di spostamento oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita nelle città congestionate”.

(LG-FF)

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