Pericolo-amianto: allarme INAIL già negli anni Settanta all’Eternit

L’INAIL aveva denunciato il pericolo-amianto nello stabilimento di Casale Monferrato nel corso di alcuni accertamenti svolti dall’INAIL nel 1971 e nel 1973. Lo sostiene il tecnico dell’Arpa, intervenuto come consulente della pubblica accusa al processo di Torino.

L’INAIL aveva denunciato il pericolo-amianto nello stabilimento di Casale Monferrato nel corso di alcuni accertamenti svolti dall’INAIL nel 1971 e nel 1973: a sostenerlo nell’udienza di oggi il tecnico dell’Arpa, Emanuele Lauria, intervenuto come consulente della pubblica accusa.

Nel corso della sua testimonianza, l’esperto ha citato gli esiti di alcuni accertamenti svolti dall’INAIL nel 1971 e nel 1973 dai quali – ha dichiarato – risultava che all’Eternit di Casale Monferrato “la situazione in alcune zone di lavoro è del tutto inammissibile” sia per le conseguenze dirette dell’esposizione all’amianto sulle maestranze sia, più in generale, per la dispersione delle fibre nell’ambiente.

L’istituto, nel 1975, ha aggiunto Lauria, trasmise all’Ispettorato del lavoro una nota dove la situazione era definita “allarmante”.

Nella seconda metà degli anni Settanta la situazione migliorò ma proprio in quel periodo – ha proseguito nella sua ricostruzione il tecnico dell’Arpa – le autorità cominciarono a rendersi conto che nel territorio di Casale c’era un “cospicuo incremento” dei tumori dell’apparato respiratorio, sia nei dipendenti della fabbrica che nella popolazione.
Nel 1983 il Registro Tumori della Regione verificò, così, “una ricorrenza insolitamente alta di decessi” e un’analisi statistica dimostrò che a Casale la probabilità di ammalarsi era superiore da sei a ventun volte la media nazionale: numeri che spinsero – ha dichiarato il teste – a parlare di “una probabile epidemia”.

Dopo il tecnico dell’Arpa è intervenuto anche un secondo esperto (sempre citato dalla pubblica accusa), Luca Mingozzi, che ha parlato della situazione dello stabilimento Eternit di Cavagnolo (Torino), caratterizzato da un ciclo produttivo uguale a quello di Casale. Secondo i pubblici ministeri esisterebbe un rischio ancora attuale per i residenti, come dimostrerebbe il ritrovamento, avvenuto solo lo scorso anno, di siti in cui è affiorato proprio dell’amianto.

(LP)

Fonte: INAIL

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