Pesticidi nel piatto 2006 – Il rapporto annuale di Legambiente

Anche quest’anno, Legambiente ha presentato nei giorni scorsi l’indagine annuale che raccoglie ed elabora i risultati delle analisi realizzate dai laboratori pubblici sui residui di pesticidi sui prodotti ortofrutticoli. Lieve miglioramento generale con alcune eccezioni eclatanti. Oltre il 40% della frutta contaminata da pesticidi, aumenta il numero dei controlli ma mancano criteri omogenei.

Più sicurezza sulle tavole italiane – sono infatti diminuiti i campioni di prodotti ortofrutticoli irregolari per la presenza di pesticidi – ma molto rimane ancora da fare.Le analisi effettuate dai laboratori pubblici nelle diverse regioni sono ancora numericamente insufficienti e non sono effettuate con criteri omogenei.
E’quanto emerge dal Dossier “Pesticidi nel piatto 2006”, l’indagine annuale di Legambiente che raccoglie ed elabora i risultati delle analisi realizzate nei laboratori pubblici sui residui di pesticidi sui prodotti ortofrutticoli.
Dalla sintesi del Rapporto che riportiamo nel link si rileva che i campioni analizzati nel corso del 2005 sono stati 9.258, 697 in più rispetto all’anno precedente.Aumentano i campioni regolari senza residui (+ 4,7% rispetto all’indagine 2005); i campioni fuoti legge (irregolari) sono l’1% di quelli analizzati (-0,4% rispetto al 2004). La percentuale dei campioni risultati contaminati da uno o più residui è passata dal 33,3% al 28%.
Contaminazioni maggiori sono rilevate nella frutta (46% dei campioni) che nella verdura (15,5%), mentre aumentano i rilevamenti di sostanze chimiche nei derivati (13,7% nel 2004, 14,7% nel 2005).
Tra i casi eclatanti spiccano alcuni dati forniti dall’ARPA della Campania tra cui un’arancia con ben dieci principi attivi contemporaneamente; due mele rispettivamente con otto e sette residui e due campioni di pere con sei e sette residui. Tra le verdure spicca il caso di un peperone con sette residui e di una zucchina con tre principi attivi tra cui un componente del DDT, sostanza vietata da molti anni.
La Lombardia segnala un campione di frumento con più principi attivi tra cui elementi del DDT. Tra gli irregolari un esemplare di Clementina con tre principi attivi.e con concentrazione di Imazil superiore al limite.
In Toscana significativo il casdo di un campione di olio di semi irregolare per un’alta concentrazione di Carbonfuran (5 ppm) rispetto al limite massimo che è di 0.5 ppm.
La Valle d’Aosta individua la presenza di due principi attivi non ammessi nei prodotti fitosanitari.

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