Sviluppo e cooperazione: incrementare il commercio equo e solidale

Nel corso di un incontro, svoltosi 2 maggio scorso a Bruxelles, fra i deputati europei e alcuni esperti del commercio equo e solidale è emersa la necessità che debbono essere fatti maggiori sforzi per far funzionare meglio il sistema.

Secondo i Parlamentari europei che si occupano di questo problema, la quota del mercato dell’Unione europea occupata dalle merci del commercio equo e solidale stà crescendo notevolmente, ma occorrono maggiori sforzi per far funzionare meglio il sistema, aumentare la fiducia dei consumatori e andare avanti con questo strumento che si stà dimostrando molto efficace per la riduzione della povertà, in particolare nei paesi più poveri del mondo.
Nel corso di un incontro, svoltosi il 2 maggio scorso a Bruxelles, fra alcuni deputati europei ed alcunio esperti del commercio equo e solidale, il direttore di Max Havelaat Belgio, Manuel De Clerk, ha dichiarato – come riportato nella nota del Parlamento europeo che riportiamo nel link – che con un valore netto stimato di 660 milioni di euro nel 2005, 15 iniziative nazionali legate al commercio equo e solidale in tutta Europa e una crescita media del 20% annuo, la situazione del commercio equo e solidale nell’emisfero settentrionale è “piuttosto positiva”.Egli ha osservato che che l’UE si è impegnata a sostenere e promuovere il commercio equo e solidale che ha dimostrato di essere un modo efficace per promuovere lo sviluppo sostenibile.
Tuttavia i deputati europei si sono trovati d’accordo sul fatto che sia importante fare qualcosa di più . In particolare hanno sottolineato l’esigenza di continuare a lavorare per conquistare la fiducia dei consumatori.Secondo il deputato tedesco dei Verdi E. Schmidt, autore del progetto di relazione sul commercio equo e solidale e lo sviluppo, l’UE, se vuole far avanzare questa iniziativa, deve concentrasi sulla protezione dei consumatori, sensibilizzarli e curare la trasparenza e gli aspetti legati all’ambiente, chiedendo anche norme chiare.

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