Piano d’ azione UE a sostegno dei Paesi in via di sviluppo (PVS)

La Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio COM(2004)89 definitivo del 12 febbraio 2004.

Con la Comunicazione COM(2004)89 definitivo del 12 febbraio 2004, la Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio un ” Piano d’azione a livello di UE” dal titolo ” Catene di prodotti agricoli di base, dipendenza e povertà” rivolto a sostenere i prodotti agricoli di base nei Paesi in via di sviluppo. La necessità di un piano d’azione UE nasce dalla riflessione che stà maturando a livello internazionale, dopo il crollo dei prezzi che ha indotto la comunità internazionale a esaminare la questione, assumendo tutta una serie di impegni generali per ovviare al problema. Tra queste iniziative, basti ricordare la terza conferenza dell’ ONU sui Paesi meno sviluppati; tenutasi a Bruxelles nel 2001; la dichiarazione di Doha del novembre 2001; la conferenza sul tema ” finanziamenti per lo sviluppo”, tenutasi a Monterry nel 2002; il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, svoltosi a Johannesburg nel 2002, e l’ Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2002. Più di recente, numerosi Paesi in via di sviluppo che dipendono dai prodotti di base ( il c.d. CDDC, l’ acronimo usato nel documento che riportiamo nel link che indica un gruppo di paesi particolarmente vulnerabili all’ andamento dei mercati internazionali dei prodotti agricoli di base ( ad esempio, le variazioni dei prezzi e pertanto accomunati da determinate sfide in materia di sviluppo), hanno invitato OMC ( l’ organizzazione mondiale del commercio) a rivolgere particolare attenzione alla loro situazione specifica. Come sottolineato nella Comunicazione della Commissione, il commercio internazionale dei prodotti agricoli di base, di fondamentale importanza per l’ occupazione e il reddito di milioni di abitanti dei paesi in via di sviluppo, costituisce per molti di questi Stati una delle principali fonti di reddito e di valuta estera. I prodotti di base sono inoltre un motore di crescita economica per molte sottoregioni dei paesi in via di sviluppo. Le condizioni di vita dei produttori del settore, tuttavia, sono estremamente precarie, a causa delle frequenti fluttuazione dei prezzi e della loro tendenza decrescente a lungo termine. Tra il 1970 e il 2000, i prezzi di alcune delle principali esportazioni agricole dei PVS come zucchero, cotone, cacao sono scesi del 30-60% ( dollari costanti).La diminuzione e le fluttuazioni dei prezzi hanno avuto un’ incidenza diretta sui livelli di sviluppo provocando ripercussioni negative sul reddito e sui salari nel settore agricolo, sull’ occupazione e sulle condizioni sanitarie della popolazione rurale e compromettendo, in particolare, le misure volte a ridurre la povertà nei CDDC, dove questi prodotti sono di fondamentale importanza per gran parte della popolazione e dell’ economia. La Commissione ritiene che i settori collegati ai prodotti di base tradizionali possano ancora dare un contributo determinante in termini di occupazione, reddito, proventi da esportazione e riduzione della povertà.Occorre però prendere le misure necessarie per sostenerli, onde evitare gravissime ripercussioni di natura socioeconomica e politica. La presente comunicazione fa seguito a un documento di lavoro del personale della CE riguardante il commercio dei prodotti di base agricoli, la dipendenza e la povertà (SEC (2003) 908), in cui si esaminavano i problemi dei paesi in via di sviluppo che dipendono dai prodotti di base agricoli e le possibili strategie di questi paesi. Il presente documento propone un piano d’azione in favore dei CDDC e dei loro produttori. Gli obiettivi globali delle azioni proposte consistono nel: – migliorare il reddito derivante per i produttori dai prodotti di base, anche non tradizionali, e – ridurre la vulnerabilità del reddito a livello dei produttori e a livello macro.

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