Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro”

Approvato dal Consiglio dei Ministri il Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro”, che insieme all’Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a cui si accompagna, individua le principali linee di azione e gli strumenti da adottare al fine di promuovere un efficace percorso di integrazione delle persone immigrate, in grado di coniugare accoglienza e sicurezza.

Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro”

I documenti sono scaricabili al link indicato a fianco.

Approvato dal Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2010 il Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro”, che insieme all’Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a cui si accompagna, individua le principali linee di azione e gli strumenti da adottare al fine di promuovere un efficace percorso di integrazione delle persone immigrate, in grado di coniugare accoglienza e sicurezza.

Il Piano, promosso dai Ministeri del lavoro e delle politiche sociali, dell’interno e dell’istruzione, si basa su cinque principi basilari di integrazione:

• Educazione e apprendimento – La scuola come primario luogo di intervento, con tetti di alunni stranieri nelle classi per favorire l’integrazione attraverso la formazione linguistica e la conoscenza della Costituzione tramite l’educazione civica.

• Lavoro – Con particolare attenzione ad una programmazione dei flussi misurata con le effettive capacità di assorbimento della forza lavoro. Un percorso, questo, che deve iniziare già nei paesi di origine.

• Alloggio e governo del territorio – Un tema cruciale per la creazione di un patto sociale nel rispetto delle regole di convivenza civile, al fine di evitare il binomio immigrazione-criminalità, spesso dovuto alla nascita di enclavi monoetniche.

• Accesso ai servizi essenziali – Favorire il rapporto con la burocrazia e con l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali è essenziale. Un percorso che può essere facilitato, fra l’altro, da un’opportuna formazione specifica di operatori e mediatori.

• Minori e seconde generazioni – Priorità all’integrazione dei minori stranieri presenti sul territorio e loro tutela piena ed incondizionata.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il Ministro Sacconi ha annunciato, inoltre, la nascita del Portale per l’integrazione, uno strumento che raccoglierà le buone pratiche nel processo per l’integrazione.

Nel corso della stessa seduta, il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il DPR che regola la disciplina dell’accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, previsto dal pacchetto sicurezza. L’iter del provvedimento dovrebbe concludersi entro l’anno ed essere in vigore dal primo gennaio del 2011.

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