La sicurezza per utenti e operatori negli ambienti ad uso natatorio dipende dallidoneita delle strutture e dallefficienza degli impianti, nonche da fattori organizzativi e gestionali delle attivita che in essi si svolgono e che riguardano sia lentita della frequentazione di tali strutture sia le procedure relative alla manutenzione degli impianti tecnologici ed ai controlli analitici.
Spesso pero viene rilevata una scarsa adesione da parte degli utenti e degli addetti ai lavori alle norme igieniche e comportamentali anche piu elementari.
Su 19 strutture presenti sul territorio, 17 (4 impianti coperti e 13 scoperti) hanno partecipato allindagine.
Sono stati raccolti 153 questionari dei 213 distribuiti, con un ritorno pari a 71,8%.
I lavoratori degli impianti coperti, probabilmente a causa della maggiore durata della loro attivita, risultano maggiormente sensibilizzati sul tema della sicurezza rispetto a quelli dellaltro gruppo, sebbene a livelli non sufficienti, ed anche maggiormente colpiti da problemi respiratori che rappresentano il disturbo piu riportato.
I lavoratori degli impianti scoperti risultano invece piu spesso affetti da infezioni di vario tipo, probabilmente a causa di abitudini di igiene personale e comportamenti non adeguati o delleffetto inattivante dei raggi solari sui disinfettanti impiegati. Inoltre, riguardo la formazione sulla sicurezza di tali operatori non di rado stagionali o part-time, alcune fondamentali regole comportamentali risultano trascurate e cio e avvalorato dalle dichiarazioni di scarsa preparazione in merito.
Questa indagine conoscitiva dimostra come sia necessario, al fine di garantire luoghi sicuri dal punto di vista igienico-strutturale, considerare tutti gli aspetti che concorrono a determinare i rischi per la salute negli impianti natatori e coinvolgere lavoratori e utenti nel pianificare ed applicare strategie preventive mediante interventi finalizzati alla promozione della salute.
Fonte: Prevenzione Oggi Vol. 6
(LP)
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