E’ il grido di allarme di Legambiente
Come si legge nel Comunicato Stampa di Legambiente dell’ 11 aprile 2002 apparso sul sito Internet dell’ Associazione ambientalista, ” da S.Donà di Piave a Messina, da Sondrio a Roma, la situazione non cambia. Sia si tratti di grandi o di piccoli centri, l’allarme PM10 è sempre presente. Al punto che il pericoloso inquinante supera i limite di legge nell’ 84, 6% dei casi. Una conferma, non certo tranquillizzante, all’ emergenza smog scattata quest’inverno in molte città e che continua ad essere di sconcertante attualità, nonostante la notizia abbia abbandonato le prime pagine dei giornali. E come se non bastasse, a far degna compagnia al PM10, anche altre pericolose sostanze sono sempre presenti nell’ aria che respiriamo. Come il benzene,dannoso componente dell’ aria cittadina, derivato dalla combustione. Scorrendo i dati del PM10 è facile capire quanto la situazione sia allarmante soprattutto per gli effetti terribili sulla salute che può avere questo “particolato fine delle polveri”, la frazione respirabile che, grazie al piccolo diametro, può arrivare sino alle più profonde vie respiratorie portandosi dietro sostanze altamente inquinanti e spesso cancerogene cone il benzo(a)pirene”.Dall’ analisi di Legambiente si rileva che ” l’emergenza PM10 sia sentita indistintamente in tutte le città. I picchi più alti, nei tre giorni di monitoraggio, si riscontrano a Trieste ( 141 mg/m3), a S.Donà di Piave (116 mg/m3), a Napoli (102/mg/m3), a Firenze (96,7 mg/m3), a Sondrio ( 89,6 mg/m3), a Piacenza ( 79 mg/m3), ma la situazione non è rosea neppure a Roma ( 71,3 mg/m3), a La Spezia (69,5 mg/m3), ad Ancona (55 mg/m3), a Messina (50,2 mg/m3). L’ unica città in cui ha fatto tappa il Treno Verde, graziata all’esame PM1o è stata L’Aquila dove le concentrazioni sono sempre state sotto l’obiettivo di qualità dei 40 microgrammi/metrocubo.
Fonte: Legambiente
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