Prato, 7 morti nel laboratorio tessile dormitorio. 30mila lavoratori, ma solo 12mila in regola

il sommerso e il lavoro nero nell’area di Prato.

A Prato, la tragedia al Macrolotto 1 dove a causa di unincendio divampato in un laboratorio tessile/dormitorio, hanno perso la vita sette lavoratori cinesi.

Secondo i dati forniti da Giuseppe Lucibello, Direttore generale, l’Inail:
– cinque anni fa, aveva 500 ispettori in forze
– mentre oggi ne ha attivi 352
.

Denunciati dall’azienda meno lavoratori rispetto alle vittime del rogo.

Prato: un contesto economico e sociale dove il sommerso assume proporzioni macroscopiche.
Nel territorio di Prato, infatti – circa 6mila imprese attive, 3.500 delle quali con titolare di nazionalità cinese – su un giro d’affari di due miliardi di euro l’anno uno è in nero.
I lavoratori provenienti dalla Cina sono almeno 30mila lavoratori, ma solo 12mila di loro hanno un contratto regolare.
“Almeno il 50% delle aziende che operano nel settore tessile pratese è rappresentato da aziende cinesi.

Com’è possibile, allora, che su 370 infortuni denunciati all’Inail nel 2011 in questo comparto solo due abbiano riguardato lavoratori cinesi?

E che sui 295 denunciati del 2012 a interessare lavoratori cinesi siano soltanto tre casi?”
A dimostrazione ulteriore di questa realtà è il caso stesso del laboratorio andato a fuoco, dove il numero dei lavoratori morti è risultato superiore a quello dei dipendenti dichiarati dall’azienda (sei persone a fronte delle sette vittime, di cui al momento ignorano ancora i nominativi).

Nel 2011 in 102 aziende su 106 ispezionate riscontrate irregolarità.
Nel 2011, nel territorio della provincia pratese, sono state ispezionate – sia in autonomia che in congiunta con altri Enti/Organismi – 106 aziende: in 102 di queste sono state riscontrate irregolarità (96,23%) e stati rilevati 508 lavoratori non in regola (di cui 381 in nero).

Per ogni impresa una media di quattro lavoratori in nero.

Nel 2012 verifiche in 156 aziende: 149 erano non in regola.
Nello specifico settore manifatturiero/ tessile, a fronte di 98 imprese ispezionate, si è registrata una media di 3,72 lavoratori in nero.

Al 30 novembre 2013 controlli in 132 aziende: il 96,21% è non conforme alla legge.
Nell’anno 2013, fino allo scorso 30 novembre, sono state ispezionate 132 aziende (sempre nel territorio di Prato): quelle non conformi alla legge sono risultate 127 (il 96,21%), con 524 lavoratori irregolari, di cui 368 in nero ( 302 extracomunitari, 43 comunitari e 23 italiani).
Nelle 71 aziende ispezionate rientranti nell’industria tessile, delle confezioni e della fabbricazione di articoli in pelle e simili si è rilevata la presenza di 297 lavoratori in nero ( 32 comunitari e 265 extracomunitari, di cui 53 clandestini) con una media di 4,18 unità per ogni azienda ispezionata. Nelle aziende ispezionate dai gruppi “interforze” costituite con la presenza di funzionari di vigilanza dell’Inail, quasi sempre, si è rilevata la presenza di lavoratori clandestini

Vai ai dati sul sito dell’INAIL

Fonte: INAIL

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