Presentata l’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese

Presentata l’11 dicembre 2014, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio a Palazzo Chigi, l’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese. Sedici Associazioni ambientaliste riconosciute, tra cui Associazione Ambiente e Lavoro, chiedono una strategia innovativa del Governo per uscire dalla crisi.

L’ECCELLENZA IN CAMPO AMBIENTALE COME LEVA PER USCIRE DALLA CRISI
SEDICI ASSOCIAZIONI CHIEDONO UNA STRATEGIA INNOVATIVA DEL GOVERNO.

Presentata l’11 dicembre 2014 a Delrio a Palazzo Chigi l’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese.

La giusta considerazione della dimensione ecologica nelle scelte di politica economica deve dar vita ad un nuovo Patto sociale basato sulla qualità, l’efficienza e la sostenibilità per far uscire il Paese dalla crisi. Bisogna mettere fine all’inazione, c’è bisogno di un programma collegiale e unitario del Governo che individui azioni innovative per garantire il benessere degli italiani e lo sviluppo del Paese dando valore alla ricchezza del suo capitale naturale (la più ricca biodiversità d’Europa) e superando il deficit ecologico che sta diventando un handicap per il rilancio dell’economia. E’ un deficit che, ad esempio, si rileva dalle 16 procedure d’infrazione comunitarie ancora aperte in campo ambientale (fonte: Dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio) e dalle emergenze nazionali relative a singoli casi come Ilva, Eternit, Vado Ligure o di sistema come la cementificazione e il dissesto del territorio, la gestione dei rifiuti, le bonifiche e la qualità delle acque.

Questo chiedono al Governo 16 Associazioni ambientaliste riconosciute, presentando al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio l’“Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese”: 55 proposte sui 15 filoni tematici salienti per il rilancio del Paese: clima e energia; trasporti e infrastrutture; consumo del suolo; difesa del suolo; bonifiche; biodiversità ed aree protette; mare; montagna; beni culturali e paesaggistici; agricoltura; turismo e ambiente; Ministero dell’ambiente; diritti e delitti ambientali; andare oltre il PIL; informazione e educazione ambientale. L’Agenda verrà successivamente presentata dal cartello delle associazioni anche alle forze economiche e sociali. Sui contenuti dell’Agenda le Associazioni ambientaliste, considerando come positiva l’apertura al dialogo da parte del Governo, chiedono che si possa avere un confronto più approfondito progressivo nel merito delle soluzioni proposte.

Le Associazioni ricordano come l’ecologia sia già parte integrante dell’economia europea: sono 5 milioni i posti di lavoro che potrebbero essere creati in Europa conseguendo gli obiettivi dell’Unione Europea al 2020 su clima e energia (fonte: Commissione Europea, 2012) e sono già oggi 14,6 milioni i posti di lavoro assicurati dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici (Commissione Europea, 2011). In Italia, come documentato nel Rapporto GreenItaly 2014, elaborato da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola, emerge che alla green economy si devono 101 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 10,2% dell’economia nazionale e che i cosiddetti green jobs sono oggi in Italia più di 3 milioni.

All’incontro con Delrio sono intervenuti: Donatella Bianchi, presidente WWF Italia; Norberto Canciani, segretario nazionale Associazione Ambiente e Lavoro; Andrea Carandini, presidente FAI; Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente; Gino De Vecchis, presidente AIIG; Mauro Furlani, presidente Federazione Pro Natura; Giuseppe Gisotti, presidente SIGEA; Rosalba Giugni, presidente Marevivo; Domenico Iannello, presidente CTS; Franco Iseppi, presidente TCI; Ennio La Malfa, presidente di Accademia Kronos; Umberto Martini, presidente generale CAI; Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU; Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB; Andrea Purgatori, presidente Greenpeace Italia; Graziella Zavalloni, presidente LAC.

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