Sintesi delle principali proposte dell’Agenda ambientalista

L’Agenda ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese contiene proposte per una strategia d’intervento nei seguenti ambiti: Energia e clima; Trasporti e infrastrutture; Consumo del suolo; Difesa del suolo; Bonifiche; Biodiversità e aree protette; Mare; Montagna; Beni culturali e paesaggistici; Agricoltura; Turismo e ambiente; Ministero dell’Ambiente; Diritti e delitti ambientali; Andare oltre il PIL; Informazione ed educazione ambientale.

Tra le proposte che vanno ad incidere direttamente su settori strategici per la ri-conversione ecologica dell’economia, rilevanza ha innanzitutto la convocazione di una conferenza nazionale su Clima e Energia che definisca una Strategia Energetica Nazionale e un Piano per la de carbonizzazione per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo del 100% rinnovabili. Coraggio si chiede al Governo anche in relazione alle scelte su trasporti e infrastrutture nel procedere ad una profonda revisione delle procedure sulle grandi opere del Codice Appalti a tutela delle legalità e l’abbandono dell’insostenibile Programma sulle infrastrutture strategiche in favore di un Piano nazionale della mobilità che punti sul supermento dello squilibrio gomma/ferro e sull’adeguamento delle infrastrutture esistenti. In agricoltura si chiede che il previsto Piano operativo del Programma delle Rete Rurale Nazionale contenga azioni a favore della biodiversità naturale, al contrasto dei cambiamenti climatici e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Nel settore del turismo si chiede un Piano nazionale della qualità che promuova l’eccellenza in campo ambientale della offerta turistica.

Si rende necessaria anche l’adozione di nuovi indicatori della contabilità nazionale oltre il PIL, quali quelli definiti su scala internazionale dalle Nazioni Unite e dell’Unione Europea e maturati anche sul piano nazionale da ISTAT con i BES, indicatori del benessere ecologico e sociale.

Per le associazioni ambientaliste la più grande opera pubblica di cui avrebbe bisogno il Paese è la manutenzione del territorio e la riqualificazione delle aree urbane. Per questo chiedono innanzitutto di entrare nel merito della congruità e dell’efficacia dei progetti definiti per contrastare il rischio idrogeologico. Il Governo solleciti il Parlamento alla veloce approvazione del testo unificato per il contenimento sul consumo del suolo. Venga avviata senza ulteriori ritardi la stagione della pianificazione paesaggistica. Si definisca una Strategia nazionale per le bonifiche dei siti inquinati.

Si deve considerare poi che il capitale naturale del Paese deve esser ancora opportunamente valorizzato. Per questo si chiede innanzitutto che si definiscano Linee guida per le Regioni e gli enti gestori per tutelare al meglio la Rete Natura 2000 e che i Parchi nazionali facciano sistema dimostrando quanto stanno facendo sulla tutela e valorizzazione della biodiversità. Per la tutela del mare è indispensabile che l’Italia dia piena attuazione alla Politica comune sulla pesca e alla Strategia Marina in modo che si consegua il buono stato ambientale delle acque marine. A tutela dell’ambiente montano si chiede di riscrivere il Patto tra il Paese e la Montagna, valorizzando le zone montane e le aree interne d’Italia che rappresentano un grande serbatoio di natura, paesaggio e cultura.

Tra gli interventi di sistema per garantire la governance ambientale nell’Agenda ambientalista si chiede di portare il bilancio annuale del Ministero dell’Ambiente dagli attuali 580 milioni di euro a 700 milioni di euro. Inoltre si ritiene indispensabile rendere finalmente effettiva la tutela penale dell’ambiente, sollecitando il parlamento alla veloce approvazione del testo unificato approvato a larghissima maggioranza alla Camera ed oggi fermo in Senato. Infine, si ritiene necessario che finalmente si introduca l’educazione per l’ambiente e la sostenibilità (EAS) nei piani di studio della scuola e nei programmi di formazione e educazione permanente.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo