La Direttiva quadro europea, prevede la valutazione dello stato di qualità avendo come riferimento i parametri e gli indicatori ecologici, idrologici e chimico-fisici. L’obiettivo finale era quello di raggiungere il buono stato entro il 2015.
Il monitoraggio e la valutazione dello stato ecologico e chimico delle acque degli invasi del Distretto idrografico della Sicilia sono previsti nell’ambito di una Convenzione che Arpa Sicilia ha stipulato con il Dipartimento acque e rifiuti dell’Assessorato regionale energia al fine dell’aggiornamento del quadro conoscitivo sullo stato delle qualità delle acque sotterranee, superficiali interne, superficiali marino-costiere ai fini della revisione del Piano di gestione del Distretto idrografico della Regione Sicilia.
Il Piano identifica 34 corpi idrici lacustri, oggi ridotti a 32, di cui solo tre sono di origine naturale (Biviere di Cesarò, Biviere di Gela e lago di Pergusa), gli altri sono invasi artificiali, ascrivibili pertanto alla categoria dei corpi idrici fortemente modificati ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii, derivati dallo sbarramento di corsi d’acqua per la costituzione di riserve idriche per gli approvvigionamenti potabili, per usi irrigui o per produzione di energia elettrica.
I risultati del monitoraggio e della valutazione dello stato ecologico e chimico delle acque degli invasi del Distretto idrografico della Sicilia, ai sensi del D.M. 260/2010, per il periodo 2011-2017 realizzato da Arpa Sicilia ha evidenziato diverse criticità che hanno influenzato negativamente lo stato ecologico e lo stato chimico.
In particolare, i risultati complessivi mostrano che:
– il 74% degli invasi è in uno stato ecologico sufficiente, stato determinato nel 68% dei casi dall’indice LTLeco. Inoltre, l’altro indice, ICF (indice complessivo fitoplancton) insieme al LTLeco, ha contributo per il 5% nel causare lo stato ecologico sufficiente. Nessuno dei corpi idrici valutati dal 2011 al 2016 ha presentato uno stato ecologico elevato o cattivo;
– il 53% degli invasi è in uno stato chimico non buono, stato determinato quasi sempre per la presenza di metalli (mercurio, nichel e piombo) a concentrazioni superiori rispetto agli standard di qualità ambientali (SQA) previsti dalla normativa. Si evidenzia anche il superamento degli SQA di diverse sostanze organiche nell’invaso Sciaguana (Enna).
E’ necessario quindi individuare le misure che consentano il risanamento degli invasi siciliani al fine di migliorarne lo stato ecologico e lo stato chimico come previsto dalla normativa.