Presentato dall’UPI (Unione Province Italiane) all’INAIL il “Progetto Labor”.

Il 15 maggio 2008 è stato presentato all’INAIL il “Progetto Labor” sotto l’egida dell’UPI (Unione province italiane) e finanziato con 1,6 milioni di euro dal Dipartimento Affari Regionali (DAR) per combattere l’irregolarità del lavoro e far rispettare le norme di sicurezza. La sperimentazione del Progetto integrerà i dati di diverse strutture legate al mondo del lavoro ed avrà luogo in 44 province italiane.

“Il Progetto Labor – ha dichiarato il irettore generale per l’innovazione tecnologica e la comunicazione del Ministero del Welfare, Grazia Styrano – rientra in un piano più generale che l’amministrazione centrale stà portando avanti sul tema dell’implementazione informatica a supporto della sicurezza e della regolarità del lavoro “.

Attraverso l’incrocio dei dati sarà possibile avviare una cooperazione applicativa, al fine di avere un quadro completo delle situazioni di lavoro, e costruire indici di congruità, che avvertano tempestivamente circa l’eventuale presenza di fenomeni distorsivi.

Governo, regioni e province collaborano intensamente sul fronte dell’informatizzazione, e far sì che i servizi pubblici per l’impiego diventino, anche in Itlia, sempre più telematici con l’obiettivo di creare scambi di dati tra gli stessi servizi, le amministrazioni centrali, gli enti nazionali, gli uffici camerali, gli enti locali e le associazioni di categoria di territorio.
Già nella Finanziaria 2007 sono stati stanziati 45 milioni di euro in tre anni per l’innovazione negli enti locali (“programma Elisa”): tra le linee di attività previste vi è quella relativa all’integrazione e al potenziamento dei Sistemi informativi del lavoro (SIL).

Dal Progetto Labor nasce il Progesso Emersi, mirante all’integrazione di dati dei diversi enti che hanno competenze a livello di controllo della regolarità del lavoro, per analizzarli e realizzare azioni preventive . “Emersi (di cui si occupa come capofila la provincia di Piacenza), prende in considerazione i settori considerati più a rischio di irregolarità: edilizia, logistica e movimentazione merci e agricoltura.

(LG-FF)

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