Gli italiani apprezzano sempre più vacanze e soggiorni sostenibili e chiedono maggiore qualità. Presentato XII rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo” realizzato da Fondazione UniVerde, in collaborazione con Noto Sondaggi, che sonda attraverso diversi focus tematici le conoscenze dei turisti in materia di turismo sostenibile e il loro grado di sensibilità verso l’ambiente al momento della pianificazione di una vacanza.
Il piacere di viaggiare in lungo e in largo le splendide località della Penisola, insieme alla rinnovata esigenza di un più intimo contatto con la natura, sono elementi che accrescono la conoscenza diffusa del turismo sostenibile (86%) e dell’ecoturismo (71%) con alti livelli di attrazione. I turisti italiani chiedono standard più rilevanti e, da questo punto di vista, gli strumenti messi a disposizione dalla transizione EcoDigital permettono di strutturare, in maggior misura, la qualità dell’offerta turistica all’insegna della sostenibilità e soprattutto della certificazione. Per la quasi totalità degli italiani (97%) sono cibo, prodotti e piatti tipici dei territori i principali vettori del turismo in Italia. Tuttavia, solo per il 51% degli intervistati il food e gli itinerari tematici sarebbero adeguatamente promossi dalle Istituzioni.
È questa la fotografia che emerge dal 12° rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo”, i cui dati sono stati presentati il 16 dicembre 2022.
La pandemia continua a far sentire il suo peso modificando le esigenze nel pianificare le vacanze degli italiani per l’82% degli intervistati (in crescita del 2% rispetto alla precedente rilevazione): si preferiscono soprattutto mete non affollate e spostamenti con mezzi autonomi. Più in generale, i dati 2022 confermano le esigenze associate dal campione di intervistati all’idea di turismo: per il 46% degli italiani scaturisce dal desiderio di conoscenza o esplorazione, dalla voglia di relax per il 44%, arricchimento culturale per il 42%, svago per il 38% e sport per il 14% (+4% rispetto alla media degli ultimi dieci anni).
Ad attrarre sono principalmente: natura e paesaggi (65%, +2%), arte, storia, cultura, eventi (62%), prodotti enogastronomici tipici (28%, +3%). Secondo l’ultimo rilevamento, nei prossimi dieci anni, la sensibilità per il turismo sostenibile e l’ecoturismo crescerà per il 71% degli italiani (+2% rispetto al precedente Rapporto).
Cresce all’86% (+12% rispetto alle ultime sei ricerche) la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di turismo sostenibile inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. È del 76% il totale degli intervistati che lo considera eticamente corretto e vicino alla natura (+3% rispetto alla precedente rilevazione).
Alla domanda se esiste oggi in Italia un’emergenza per i danni che il turismo può portare all’ambiente, è in crescita il campione che ritiene si tratti di un problema che riguarda il Paese in generale (55% contro il 53% della precedente rilevazione), il 18% ritiene che riguarda solo alcune aree (-3%), mentre è stabile la percentuale di quanti sono convinti che il turismo sia sempre una risorsa e non un problema (25%). Il 56% degli intervistati afferma inoltre che l’aspetto principale secondo il quale il turismo può essere origine di danni all’ambiente è rappresentato dalla cementificazione e dalla speculazione edilizia seguito, a distanza, dall’inquinamento (25% contro il 22% della media degli ultimi dieci anni). Per lo sviluppo economico di un’area turistica, il vincolo di sostenibilità è una necessità (46%) e un’opportunità di crescita (35%).
Nel momento in cui si pianifica un soggiorno turistico, pensando alla meta, al mezzo di spostamento, alla struttura da prenotare, il 59% si pone il problema di fare scelte che non danneggino l’ambiente: sulla possibilità di spendere il 10 o il 20% in più per non danneggiare l’ambiente durante le proprie vacanze, il 41% sostiene di esserne disponibile.
A dimostrare che la struttura è attenta all’ambiente, per il 60% degli utenti è la presenza di pannelli fotovoltaici (+2% rispetto alla media degli ultimi dieci anni), per il 35% l’uso di sistemi per il risparmio elettrico (+2%), per il 28% il risparmio idrico e per il 23% (+2%) essere Plastic free. I turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a km0 (42%, +2%), raccolta differenziata (39%, +2%), proposta di escursioni ecoturistiche (22%, +3%), ricariche o noleggio di auto elettriche o ibride (9%). Si attestano al 32% gli item che riguardano la riduzione degli sprechi, Zero Waste e trasparenza nelle procedure per il riciclo di rifiuti, compensazione delle emissioni, prodotti naturali per il corpo e non testati su animali.
Per i trasporti, il 68% rinuncerebbe all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno; il 61% se sul posto ci fosse il car sharing; il 52% se sul posto ci fosse il bike sharing e il 48% se potesse usare l’autobus per arrivare alla destinazione. Il 64% dichiara inoltre di aver già preferito il treno per motivi ecologici.
Sulla scelta del ristorante, in crescita sono le percentuali di preferenza per quelli che offrono prodotti a km0 (93%) e per quelli che usano (a parità di prezzo o anche spendendo qualcosa in più) prodotti provenienti da agricoltura biologica (84%).
In merito all’ecoturismo, il 71% degli intervistati ne conosce la definizione come forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio. È internet il mezzo di informazione preferito per organizzare un soggiorno ecoturistico (per il 79% degli utenti), soprattutto attraverso i motori di ricerca (70%) e i siti di viaggio, tra cui TripAdvisor e Booking (81%), blog e forum (15%) e social network (19%).
Fonte: Fondazione UniVerde
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