Programma di stabilità aggiornato dell’Italia: parere del Consiglio UE

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 82/23 del 5 aprile 2006 è pubblicato il Parere del Consiglio del 14 marzo 2006 sul programma di stabilità aggiornato dell’Italia, 2005-2009.

Secondo quanto dichiarato dal Consiglio UE, riunitosi il 14 marzo 2006,tra il 1995 e il 2004, il PIL dell’Italia è cresciuto ad un tasso medio annuale dell’1,5%, inferiore al tasso medio del 2% dell’area dell’euro. Nell’ultimo decennio l’Italia ha registrato un marcato rallentamento nella crescita della produttività, un progressivo deterioramento della competitività, una costante perdita di quota nei mercati delle esportazioni e, a partire, dal 2000, una contrazione significativa dell’attività manifatturiera. L’Italia ha fatto sforzi significativi per risanare le proprie finanze pubbliche durante gli anni ’90, riducendo il disavanzo pubblico da quasi il 12% del PIL nel 1990 a meno del 2% nel 1990. Tuttavia il disavanzo ha superato nuovamente il 3% del PIL nel 2001, 2003 e 2004 e lo scarto rispetto a tale limite è stato contenuto solo grazie a misure una tantum di entità significativa. L’avanzo primario è calato dal 5% del PIL nel 1999 all’1,8% del PIL nel 2004 e la discesa del rapporto debito/PIL, che aveva raggiunto il picco del 125% nel 1994, è rallentato considerevolmente. Alla fine del 2004 il debito era pari al 106,5% del PIL.
Sulla base dei dati di cui sopra, nel documento riportato nel link il Consiglio dell’UE esprime un Parere sulle significative incertezze circa l’attuazione del bilancio 2006, un particolare per quanto riguarda i consistenti tagli di spesa.Per gli anni successivi al 2006, non vi sono informazioni sulle misure previste e l’entità dell’aggiustamento di bilancio potrebbe essere sottostimata.
Indubbiamente, il Governo che sarà guidato da Romano Prodi dovrà affrontare problemi di non facile soluzione, adottando una politica di risanamento e di rilancio dell’economia, fortemente disastrata dal precedente governo di centro destra.

Fonte: Eur-Lex

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