Prot.Civile: Seveso, indagine sui comuni italiani con Legambiente

Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, col progetto Ecosistema 2011 – campagna di monitoraggio, prevenzione e informazione per la mitigazione dei rischi naturali e antropici -, hanno realizzato Ecosistema rischio industrie, un’articolata indagine sul tema della sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente.

Realizzata un indagine sui comuni italiani in cui sono presenti insediamenti a rischio di incidente rilevante: c’è bisogno di più informazione

Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, col progetto Ecosistema 2011 – campagna di monitoraggio, prevenzione e informazione per la mitigazione dei rischi naturali e antropici -, hanno realizzato Ecosistema rischio industrie, un’articolata indagine sul tema della sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente.

Si è trattato, in particolare, di verificare se e come i Comuni in cui sono presenti insediamenti industriali che trattano sostanze potenzialmente pericolose abbiano realizzato attività di informazione ai cittadini su rischi di incidente e comportamenti da tenere in caso di emergenza.

In Italia sono 1.152 gli impianti industriali che trattano sostanze pericolose in quantitativi tali da essere sottoposti agli specifici obblighi previsti dalla normativa “Seveso”.

Distribuiti sul territorio di 739 comuni, sono localizzati principalmente tra Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna (in Toscana si contano circa 60 impianti).

A tutte le relative Amministrazioni è stato distribuito un questionario, che ha ricevuto il 29% di risposte (210 comuni) la cui analisi ha evidenziato che, per quanto la quasi totalità delle Amministrazioni abbia recepito i dati sullo stabilimento necessari per valutare i possibili scenari e le conseguenze di un incidente, solo l’86% del campione ha realizzato, in generale, opportune campagne informative e una corretta pianificazione urbanistica del territorio.

Si tratta di una percentuale rilevante, che scende però quando si tratta di informazione ai cittadini (70%), in particolare quella dei comportamenti da tenere in caso di emergenza (50%).

Il confronto regionale mostra comunque dati molto diversificati:
– in Toscana il 93% delle Amministrazioni intervistate ha dichiarato di aver prodotto iniziative di informazione rivolte ai cittadini, contro, ad esempio, una percentuale del
– 33% riscontrata in Campania.

Bisogna ancora, dunque, lavorare anche sulle Amministrazioni, e comunque su tutti i soggetti coinvolti, per ribadire quanto l’informazione sia uno strumento di prioritaria importanza per le possibilità che offre di accrescere la consapevolezza e insegnare comportamenti corretti.

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