Protocollo d’intesa per chimica a Porto Torres

Firmato, il 26 maggio 2011, a Palazzo Chigi, un protocollo d’intesa tra Governo, Regione Sardegna, enti locali, Eni e Novamont per la realizzazione di un impianto per la chimica verde a Porto Torres. Prevede prevede la realizzazione di sette impianti, un centro di ricerca e la bonifica dei suoli e della falda idrica per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro

Firmato, il 26 maggio 2011, a Palazzo Chigi, un protocollo d’intesa tra Governo, Regione Sardegna, enti locali, Eni e Novamont per la realizzazione di un impianto per la chimica verde a Porto Torres.

Il protocollo prevede la conversione del vecchio impianto chimico per la produzione di gomme sintetiche, di proprietà dell’Eni, in un polo per la produzione di bioplastiche, biolubrificanti e additivi per gomme, alimentato da una centrale di cogenerazione da biomasse.

L’intervento prevede la realizzazione di:
– sette impianti
– un centro di ricerca
– la bonifica dei suoli e della falda idrica
– per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro.

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Soddisfaztti Cgil, Cisl, Uil e per i sindacati di categoria Filctem, Femca, Uilcem, firmatari del protocollo insieme alle istituzioni sarde (Regione, provincia Sassari e Comuni interessati), alle imprese e ai ministri coinvolti.

Il testo firmato oggi “rappresenta un successo dal punto di vista ambientale sotto due importanti punti di vista, perché coniuga risanamento del territorio e sviluppo sostenibile”, ha detto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Soddisfatto anche il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci: “E’ una pagina nuova per il sito di Porto Torres – ha detto – un piano innovativo, idoneo a conquistare i mercati e a creare nuova impresa e nuova occupazione in Sardegna”.

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Un accordo “molto importante” che potrà essere “il punto di svolta della politica industriale italiana”, afferma Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL con delega alle politiche industriali.

Il protocollo d’intesa per “la chimica verde a Porto Torres” è la scommessa sul futuro della nuova “joint venture”, nata per creare un polo chimico che ha l’obiettivo di dare all’Italia la leadership della chimica verde in Europa e nel mondo, oltre a riconoscere la strategicità dell’industria chimica per la crescita economica e lo sviluppo industriale e scientifico del nostro paese.

“E’ con accordi come questi – spiega Scudiere – che saremo in grado di coniugare la crescita allo sviluppo dell’economia verde”, ma è anche “il modo più serio per affrontare i tanti problemi occupazionali che ci sono in Sardegna e in generale in tutto il paese”. Per il dirigente sindacale sarà necessario “tentare di replicare accordi analoghi di riconversione industriale” a partire dai tanti casi di crisi ancora aperti come per esempio: Euroallumina, Vinyls e tutti gli altri casi che stanno mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

Positivo anche il giudizio di Alberto Morselli, Segretario Generale della FILCTEM CGIL.

Il progetto punta tutto sulla “green economy” per la riconversione produttiva in attività sostenibili del petrolchimico di Porto Torres, e prevede: la realizzazione di 7 nuovi impianti per la produzione di monomeri bio, additivi per gomma, bioplastiche da realizzarsi in sei anni (2011 – 2016); un Centro di ricerca che aprirà subito (nel 2011), con un investimento di 500 milioni di euro. L’iniziativa “verde” si estende anche alla generazione di energia elettrica con un nuovo impianto a biomasse (40MW) e un investimento pari a circa 230 milioni di euro. Dunque un investimento complessivo da parte di ENI e Novamont che sarà pari a 730 milioni di euro.

Red)

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