INAIL pubblica tre nuovi factsheet: “Produzione di idrogeno verde da substrati organici”, “Abbandoni superficiali di manufatti in cemento amianto. Misure di cautela per la rimozione” e “Procedure di utilizzo delle unità di decontaminazione personale (UDP) nei cantieri di bonifica dell’amianto”.
I biocombustibili svolgono un ruolo chiave ai fini dell’attuazione della transizione energetica, che potrebbe essere favorita anche dall’utilizzo dell’idrogeno (H2), poiché esso è in grado di immagazzinare grandi quantità di energia all’interno del suo legame chimico ed è considerato dalla Commissione Europea una “priorità fondamentale” per la sostituzione dei vettori energetici fossili.
È, però, fondamentale evidenziare che solamente “l’idrogeno verde”, viene considerato una fonte rinnovabile e pertanto può contribuire fattivamente alla transizione energetica. Le strade percorribili per produrre H2 verde sono sostanzialmente due: l’elettrolisi, in cui si impiega l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, e la produzione biologica (bioidrogeno), sfruttando principalmente la fermentazione di substrati organici. La prima modalità è ancora penalizzata da costi elevati, mentre la seconda è in fase di sviluppo e studio su scala pilota. La produzione biologica di H2 da fonti rinnovabili è un ramo emergente rispetto alle tecnologie basate sull’utilizzo di combustibili fossili. Pertanto, la maturità di questo processo è ancora relativamente acerba e la comprensione degli aspetti chiave, relativi all’ottimizzazione delle rese produttive e alla valutazione dei rischi, è ancora incompleta. In tale contesto è necessario studiare, già dalla scala pilota, gli aspetti di sicurezza al fine di definire approcci alla valutazione dei rischi, applicabili al processo su scala industriale.
“Abbandoni superficiali di manufatti in cemento amianto. Misure di cautela per la rimozione”
Il d.lgs. 152/06 stabilisce che le disposizioni in materia di bonifica non si applicano all’abbandono dei rifiuti come disciplinato dalla parte quarta ditale decreto. Questo fenomeno illegale si verifica sempre più frequentemente, sia su aree pubbliche che private.
La scheda in oggetto propone una procedura di sicurezza per la gestione degli abbandoni impropri sul suolo di Rifiuti Contenenti Amianto (RCA) in matrice cementizia compatta ed in buono stato di conservazione, di modesta entità. Non prende in analisi, invece, i casi delle discariche abusive, ovvero aree di maggiore estensione in cui vengono ripetutamente ed usualmente abbandonati rifiuti con volumetrie importanti, che dovranno essere oggetto di apposito procedimento di bonifica ai sensi del d.lgs. 152/06. Per quando concerne gli abbandoni di piccole entità e saltuari, vengono proposte misure procedurali ed operative in grado di assicurare un elevato standard di sicurezza per i lavoratori coinvolti e per la tutela degli ambienti di vita limitrofi.
Nel corso di bonifiche in ambienti confinati di materiali contenenti amianto sia in matrice friabile che in matrice compatta è previsto l’utilizzo delle Unità di Decontaminazione del Personale (UDP).
Talvolta sono state registrate in cantiere modalità di utilizzo non corrette, soprattutto nella fase di decontaminazione in uscita dal cantiere. La scheda ha l’intento di esplicitare le idonee procedure da utilizzare sia in ingresso che in uscita dalle UDP, a tutela sia della salute dei lavoratori che dell’integrità degli ambienti di vita esterni al cantiere. In particolare, tali procedure risultano adeguate nei cantieri di durata di uno o pochi giorni.
Fonte: INAIL
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